In Ecuador, la tribù indigena dei Waorani ha deciso di scambiare la caccia con la coltivazione del cacao in foresta. Per preservare il proprio ambiente, i Waorani hanno deciso di rinunciare alla caccia, che aveva oramai esaurito la foresta, per coltivare cacao. I Waorani infatti si sono accorti che la selvaggina è sempre più rara. Per combattere il problema, l'Associazione delle Donne del Waorani dell'Amazzonia equadoregna (AMWAE), ha sviluppato un programma che offre alberi di cacao alle donne locali se i loro mariti rinunciano caccia. 

 

“Abbiamo rinunciato a cacciare gli animali selvatici, e abbiamo iniziato a coltivare cacao senza tagliare la foresta", spiega il presidente dell’associazione Patricia Nenquihui. Dieci comunità indigene partecipano al progetto, e 70 famiglie che coltivano 25 ettari nelle province orientali di Pastaza e Napo. L'associazione acquista loro raccolto a  1,25 dollari al chilo - 45 centesimi al di sopra del prezzo di mercato - e lo invia alla capitale, Quito, per essere trasformato in cioccolata. All’inizio gli uomini non erano affatto contenti dell’idea, ma gli anziani ha fatto notare che i cacciatori devono camminare un giorno intero nella la giungla per trovare cacciare gli animali. "Abbiamo aperto i nostri occhi", ha detto Ligia Enomenga, una vedova di 26 anni che sta allevando i suoi sei bambini grazie ai soldi che guadagna coltivando cacao. "Prima, (gli uomini) cacciavano molto. Ora hanno aderito al progetto di cacao e hanno smesso di uccidere gli animali".

Joomla templates by a4joomla