A rischio il tesoro italiano di biodiversità, Un dossier della Lipu denuncia come la rete Natura 2000 sia oggetto di una cattiva gestione da parte di molte regioni italiane, e chiede aiuto all'Europa. Le Gallina prataiola è oramai sparita dalle steppe pedegarganiche della Puglia, il Pollo sultano e la Moretta tabaccata che calano rispettivamente del 60 e del 70 per cento in alcune zone umide siciliane, mentre le foreste di Liguria, Piemonte, Friuli vengono distrutte.

 

La Rete Natura 2000 è un vero e proprio scrigno di biodiversità, uccelli, ambienti naturali. Eppure l’Italia la sta trattando male, consentendo ad esempio la realizzazione di progetti (autostrade, centri commerciali, villaggi turistici) senza un’efficace valutazione dei danni che questi possono arrecare alle specie e agli habitat naturali. Le conseguenze sono gravi e talvolta irreparabili per molte aree della rete.

E’ per questo che la Lipu ha realizzato e trasmesso alla Commissione Europea, assieme al WWF Italia, un dettagliato dossier di denuncia, chiedendo un intervento urgente dell’Europa che arresti la situazione e spinga l’Italia e le sue regioni a modificare il comportamento.

Al centro del dossier c’è proprio la Valutazione di incidenza, una procedura essenziale per proteggere Natura 2000, troppo spesso raggirata o ignorata del tutto. 35 i casi segnalati nel dossier, relativi alla quasi totalità delle regioni italiane, che tuttavia sono solo uno spaccato del più ampio problema.

L’appello della Lipu all’Europa è urgente: fermi la distruzione di Natura 2000, ci aiuti a salvare i colori della Ghiandaia marina, il canto del Tarabuso, i mille volti della biodiversità italiana.

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