Brussels, 1 di dicembre 2008 - Mentre inizia a Poznan il meeting dell'Onu sul clima, un nuovo studio prodotto dalla Profundo Economic Researchs per conto di  Friends of the Earth Olanda denuncia l'impatto del consumo di soia europeo sui Paesi in Via di Sviluppo.
Secondo lo studio, i paesi europei usano oltre 16 milioni di ettari sudamericani per la soia impiegata nella produzione di biocarburanti e per l'industria alimentare. Nella regione amazzonica, la monocoltura della soia è diventata uno dei fattori principali della deforestazione, con impatti preoccupanti sul clima globale. Si tratterebbe in gran parte di soia transgenica.
Per la produzione di biodiesel, l'Europa usa prevalentemente la colza (56 per cento) pari a due milioni di ettari di terreno agricolo, seguita dalla soia (17 per cento) e dall'olio di palma (7 per cento).
Secondo Gérard Choplin, della rete contadina Via Campesina, l'Europa dovrebbe coltivare nei propri campi i mangimi che utilizza, e valutare con molta attenzione l'espansione dell'uso di biocarburanti. 
Il rapporto

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