Tra il 1964 e il 1990, la Texaco, sussidiaria della Chevron, ha deliberatamente riversato milioni di barili di rifiuti tossici nell'ambiente, senza neppure operare sostanziali bonifiche. Convocata in giudizio, la Chevron ha messo in moto una costosa macchina di lobbisti, avvocati e aganzie di pubbliche relazioni,  per evitare di assumersi le proprie responsabilità sul disastro ambientale e per far passare il caso sotto silenzio.


Il verdetto, dopo anni di battaglia legale da parte delle popolazioni indigene dell'Ecuador, è imminente. La Chevron si è sempre rifiutata di bonificare i siti inquinati, perfino se costretta da un tribunale: "Combatteremo il verdetto fino a quando non sarà congelato. E allora lo batteremo nel ghiaccio". E ora stanno usando la diplomazia statunitense per forzare l'Ecuadot a una soluzione accomodante.
Awaaz propone una petizione per aiutare le foreste e i loro popoli: scrivere al direttore nuovo direttore della Chevron affinché si assuma le proprie responsabilità

 

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