Una spedizione di monitoraggio di Environmental Rights Action in Abesan Estate, in Nigeria, ha rilevato un danno dell'oleodotto, risalente al 1993, che da allora non era stato adeguatamente bonificato dalla Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC ).
I residenti di Abesan Estate e la comunità Baruwa di Alimosho LGA di Lagos hanno avvisato l'Environmental Rights Action sulla quantità di petrolio rinvenuto nei pressi dei pozzi e dei fori di perforazione.

La comunità avevano già denunciato il caso al governo dello Stato di Lagos e alla Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC), senza però ottenere risposta.
Secondo gli abitanti del luogo, la perdita avrebbe inquinato la falda acquifera, compromettendo le condizioni di vita nella zona. Molti hanno espresso il timore di una esplosione, a causa della grande quantità di idrocarburi che ormai impregnano il suolo.

L'oleodotto non era stato interrato come prevede la legge. Malgrado il grave guasto, e la pronta denuncia da parte dei residenti di Abesan Estate, l'impresa petrolifera è intervenuta solo tre giorni più tardi, mentre il petrolio continuava a fuoriuscire dalla falla. L'intervento si è limitato alla riparazione delle tubature. Pochi giorni più tardi però il petrolio è percolato nei pozzi. Ispezioni ufficiali da parte della NNPC hanno confermato la presenza di idrocarburi nell'acqua di falda, ma nessuna bonifica è stata portata a termine.

"Pochi giorni dopo la chiusura della falla, la mia vicina ha denunciato della presenza di benzina nel suo campo.  Dopo la denuncia presentata alla NNPC è stata arrestata con l'accusa di furto. E' stata liberata solo quando era chiaro che il petrolio aveva inquinato l'intero villaggio - spiega il pastore Bisi Ibiyemi, di Abesan Estate - La quantità di petrolio è tale che gli ufficiali della vicina della Scuola di Comando hanno fatto venire navi cisterna per recuperare il combustibile, facendo delle loro mogli e figli dei mercanti di benzina. Poi hanno smeso, ma la situazione è rimasta immutata".

Nel 2005 i funzionari della NNPC hanno raccolto nuovi campioni, e non si sono più fatti vedere. I residenti avevano richiesto l'accesso ad approvvigionamenti alternative di acqua dolce, ma non hanno ottenuto risposte.
L'inquinamento della falda acquifera riguarda ormai un migliaio di fondi. Anche la vicina area di Baruwa non è stata risparmiata, e gli  idrocarburi ormai escono dal rubinetto.

"Immaginate quello che vivono le famiglie dal 1993 a questa parte. Volevo scavare un nuovo pozzo, dato che     quello attuale era inquinato. Ho dovuto smettere perché gli operai hanno rischiato di intossicarsi, scavando la sotto. La NNPC ci aveva promesso di rifornirci di acqua, ma fino ad oggi abbiamo dovuto comprarle a nostre spese. Tuta la mia pensione finisce in acqua" conclude Bisi Ibiyemi.

Simili fatti si sono verificati anche a Ijegun, a Ikotun LGA e a Diamond Estate.

 

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