Johannesburg, 5 settembre 2002 - Le aspettative erano alte, la delusione cocente. Nei dieci giorni del Vertice della terra i 190 capi di Stato hanno concluso ben poco. Il compromesso è stato il filo conduttore di questo meeting. In pratica, nessun impegno vincolante.
''Il vertice di Johannesburg ha mancato di impegno e di coraggio'', ha commentato il presidente venezuelano Hugo Chavez, il cui paese presiede il gruppo dei paesi in via di sviluppo (G77). ''Noi passiano da un vertice all'altro, mentre la nostra gente passa da un abisso all'altro. Sembra un dialogo tra sordi''. 
L'Unione europea non si è imposta neppure un tema come l'aumento del15% dell'energia rinnovabile entro il 2010: Stati Uniti, Giappone e i paesi produttori di petrolio hanno fatto blocco. Per giunta, dalla dichiarazione politica è scomparso ogni riferimento al Protocollo di Kyoto, poco gradito agli Stati Uniti che  ancora rifiutano di firmare questa convenzione dell'Onu.
 
Gli stati Uniti hanno opposto qualsiasi obiettivo vincolante, preferendo partnership private tra stati e imprese, che non prevedono impegni precisi.
 
E dal testo originario approvato è perfino scomparsa l'obbligo di sottoporre le partnership al monitoraggio dell'Onu.
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