E' una zona remota, proprio sul confine nord-occidentale del Kenya, ma nel mezzo del deserto il lago Turkana il più grande lago permanente in luogo desertico, ed è anche il più grande lago alcalino del mondo. Essendo un bacino chiuso, tutta l'acqua che vi si versa evapora per effetto delle alte temperature del luogo. Ma è an che un'oasi di vita, per la gente che vi abita. Il lago è circondato da foreste, tra le ultime foreste primarie nella fascia asciutta dell'Africa, e da una ricca biodiversità. Un piccolo paradiso a rischio: le autorità etiopiche si apprestano a costruire una diga sul  fiume Omo, il principale tributario del lago, minacciandone la scomparsa.


La centrale elettrica Gilgel Gibe III in realtà è destinata a rifornire di elettricità lo stesso Kenya, e poco o nulla sarà destinato al consumo in Etiopia. Solo nei primi anni è previsto che il livello delle acque del lago si abbassi di 7-10 metri, che si aggiungono ai 5 metri già perduti a causa dell'aumento delle temperature.
La diminuzione dell'afflusso di acqua comporterà anche una sostanziale concentrazione della salinità dell'acqua, mettendo a repentaglio la più grande popolazione di coccodrilli del Nilo (oltre 20.000) e di ippopotami, oltre a 40 diverse specie di pesci e rettili.
Nessuna comunità è stata consultata prima che le autorità di Kenya e Etiopia firmassero l'accordo per la costruzione della diga. In un clima regionale  caratterizzato da generalizzata instabilità sociale, mettere a repentaglio la sopravvivenza delle popolazioni di un'intera regione significa prepararsi ad alimentare nuove guerre. The 300.000 persone vivono di piccola agricoltura, di raccolta e di pesca. La scomparsa del lago e delle sue foreste rischia di far rifluire queste persone nei flussi della migrazione interna, offrendo manovalanza per guerre e conflitti.  Anche sul versante etiopico, la diga minaccia mezzo milione di persone, in prevalenza comunità tradizionali che vivono in aree remote.

Tra i finanziatori del progetto Gibe III, il governo italiano,  l'African Development Bank, la Banca Europea degli Investimenti e la JP Morgan Chase.

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