Si dice "uccellare a pispole", e significa andare a caccia di uccelletti così piccoli che è praticamente inutile prendere. Ma per la regione Veneto la caccia è caccia, e la misura non conta. Neppure conta se una specie sia protetta o meno da direttive europee. La caccia è caccia.
La Giunta regionale del Veneto lo scorso 29 settembre ha approvato una delibera regionale che consente  la caccia agli uccelli protetti dalla legge sulla caccia statale e dalle direttive comunitarie. Secondo la  Lega per l'Abolizione della Caccia si tratta in realtà di un'altra battuta: la caccia all'elettore. In previsione delle prossime elezioni regionali, la giunta spera di riempire il carniere di cacciatori-elettori. E così l'assessore all'Istruzione (?) e alla caccia ha dato il via alle doppiette: 465.000 fringuelli, 163.000 storni, 81.190 peppole e 55.000 pispole.


La delibera della giunta veneta è in palese contrasto con il diritto comunitario e con la legge nazionale, la 157/92, ed ora dovrà ottenere un parere, sicuramente favorevole, da una commissione regionale di politici.

L'Unione Europea ha già aperto una procedura d'infrazione a carico del nostro Paese per la violazione del diritto comunitario (Direttiva 409/79/CEE "Uccelli"), con espresso riferimento alla legge regionale del Veneto, che si concluderà con la condanna dell'Italia e delle Regione Veneto responsabile dell'infrazione. Le conseguenze di tale condanna ricadranno su tutti i cittadini, chiamati a pagare di tasca loro per le violazioni commesse da una categoria sempre più minoritaria nel panorama sociale e culturale italiano.

L'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, con una circolare del 29/09/09, ha sottolineato che la caccia in deroga voluta dalla regione Veneto non rispetta la legge: i quantitativi abbattibili infatti non sono stati calcolati secondo la procedura prevista, non vi sono i necessari controlli, non è prevista la registrazione immediata degli uccelli uccisi, i cacciatori non sono stati sottoposti a specifici test, le specie oggetto di caccia in deroga sono in uno stato di conservazione sfavorevole, non sono state seguite le procedure previste dalla conferenza Stato/Regioni del 2004 su questa materia.

La Lega per l'Abolizione della Caccia ha annunciato un ricorso legale presso il  TAR del Veneto. "Ancora una volta i cacciatori del Veneto potranno attuare un tipo di caccia che in tutte le altre regioni italiane viene considerata bracconaggio e sanzionata penalmente." ha  dichiarato Andrea Zanoni presidente della Lega Abolizione Caccia.

 

Joomla templates by a4joomla