Il polmone verde della Calabria, la maestosa e fittissima foresta che avvolge la cittadina della Certosa e i paesi limitrofi, dovrebbe rappresentare, oltre che una risorsa diretta per l'economia locale, anche un'attrattiva per gli appassionati della natura.
Fra trekking, escursioni, turismo rurale ed enogastronomico, questo paesaggio unico di questo altopiano ha tutte le carte per la promozione dello "sviluppo ecosostenibile" della regione.

Invece il paesaggio è devastato da centinaia di piccole discariche abusive nei dintorni di Serra, nel territorio del Parco Naturale. Lo denuncia Voci dal Sud: dal materiale più pericoloso, l'amianto, ad ogni tipo di elettrodomestico: televisioni, frigoriferi, scaldabagno, termosifoni. E  plastica a non finire, in tutte le forme e grandezze. E ancora: dalle automobili agli scarti dei cantieri edili; dai copertoni di auto, camion, trattori alle buste di plastica piene dei rifiuti "umidi" di produzione domestica.

Partendo da Serra, già sulla statale 110 che conduce a Mongiana si può ammirare, a fianco alla cattedrale in rovina costruita dalla Provincia più di dieci anni fa, il deposito di rifiuti ingombranti di cui si è detto.
Più avanti di un centinaio di metri, si svolta subito a destra sulla strada sterrata che introduce in località "Fellò". Qui i cumuli di rifiuti ammassati attorno agli alberi si notano senza neanche scendere dall'auto. Proseguendo invece sulla 110, si arriva al bivio detto delle "Tre strade". Qualunque direzione si prenda, c'è sempre almeno una discarica. Andando a destra, verso Arena, si percorre la strada provinciale che segna il confine tra il bosco di Santa Maria e la Riserva Naturale "Cropani-Micone". Qui troviamo la prima automobile, attorniata da un bel po' di eternit e da materassi con relative reti.

E' al di sopra della sorgente del fiume Ancinale, vicino a "Pietra Marcata", nel pieno del "Sentiero Frassati". Da qui il percorso mistico-naturalistico, superata la valle della "Mongianella" e attraversata tutta la zona di Villa Vittoria e delle Ferriere, torna nel Comune di Serra passando per "Catarinella". Prima però si giunge all'"Angilaro", dove nei pressi di una casa cantoniera diroccata dove cumuli di rifiuti dominano il paesaggio. Verso la "Cerasarella", ancora automobili, lastre di amianto, elettrodomestici e molto altro materiale di scarto.
Questi avamposti del degrado si trovano tra gli abeti bianchi puri che sono il tratto distintivo delle Serre. Tra i faggi e i castagni, dove le mandrie di bovini si nutrono e dove scorre l'acqua che una volta era al centro degli itinerari specialistici.

 

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