Il nuovo governo uscito dalle elezioni dello scorso 5 luglio si è impegnato a istituire un bando sulla privatizzazione delle foreste demaniali, troppo spesso cedute sottocosto a imprese private. "Vieteremo immediatamente la cessione dei terreni pubblici per proteggere le foreste del paese e e valutare se le privatizzazioni sono compatibili con principi economici e e ambientali - ha dichiarato Miroslav Naydenov, da molti indicato come il prossimo ministro del'agricoltura - Chi ha infranto la legge, lavorando per interessi di imprese private, dovrà vedersela con la giustizia".

Obiettivo del governo è ristabilire fiducia sul sistema di governance, seriamente compromesso, al punto che l'Unione Europea aveva sospeso tutti i fondi.
Lo scandalo dell'assalto alla terra nel corso del processo di privatizzazione era stato segnalato dalle associazioni ambientaliste bulgare, e rilanciato dal sindaco di Sofia, Boyko Borisov. Nel gennaio 2009 il parlamento bulgaro aveva imposto uno stop su tutte le operazioni di privatizzazione, bloccando così una cinquantina di cessioni di foreste demaniali.

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