Governi e imprese devono porsi degli obiettivi audaci per fermare la perdita delle foreste, per conservare la biodiversita' e combattere i cambiamenti climatici: e' questo il messaggio contenuto nel nuovo rapporto del WWF lanciato come primo capitolo del Report ''Living Forests'' che celebra l'Anno internazionale delle Foreste, proclamato dall'ONU. Nel Report si analizzano le cause della deforestazione e si identificano le opportunita' per passare dal mercato attuale ad un nuovo modello di sostenibilita' di cui possono beneficiare governi, imprese e comunita'.


Basato su una nuova analisi globale, dove si dimostra che se non si interviene subito oltre 230 milioni di ettari di foresta scompariranno entro il 2050, il rapporto propone un'alleanza tra responsabili politici e le imprese per un Obiettivo Zero deforestazione e degrado forestale (ZNDD) entro il 2020.

Impiantare nuove foreste 'monocolturali' - avverte il Rapporto - non rappresenta una compensazione per la perdita di foresta pluviale incontaminata. Per raggiungere l'obiettivo Zero deforestazione bisogna ridurre quasi a zero la perdita di foreste naturali o semi-naturali, in calo dagli attuali 13 milioni di ettari l'anno, e mantenere questo livello a tempo indeterminato.

L'Italia gioca uno dei ruoli principali nel mercato internazionale del legname e dei suoi prodotti. Per la nostra industria l'approvvigionamento di legname dall'estero proviene da molti paesi tropicali come Indonesia, Malesia, Congo, Cameroun, Gabon, Brasile, Bolivia, Argentina.

Eppure, ad oggi solo poche imprese che hanno concessioni all'estero hanno avviato il processo di certificazione FSC per la buona gestione delle foreste.

 

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