Roma, 30 maggio 2002 Quattro animali della foresta, un leopardo, una tigre, un lupo e un cervo delle Ande, si sono presentati stamattina al Ministero dell'Ambiente per consegnare le firme di 30.000 cittadini italiani per la protezione delle ultime foreste del pianeta. La petizione di Greenpeace Facciamo vivere le ultime foreste" chiede al governo un impegno affinché: "tutti gli uffici e le strutture pubbliche utilizzino carta riciclata, matite, mobili ecc. non provenienti dalla distruzione delle foreste primarie e prodotti in legno certificati FSC

"Ci aspettiamo un impegno preciso da parte di Matteoli per le foreste primarie, anche se dobbiamo rilevare il suo immobilismo sui grandi temi ambientali. In questi giorni rappresentanti di tutti i governi sono a Bali, per un incontro preparatorio del vertice sulla Terra di Johannesburg, che si terrà  a fine agosto, a 10 anni da quello di Rio: Matteoli dov'è?" commenta Baffoni.

Greenpeace ha simbolicamente consegnato anche una "fetta" di tronco di uno degli alberi centenari che continuano ad arrivare nel nostro paese, frutto di operazioni forestali distruttive.
"Proprio in questo momento nel porto di Ravenna la nave Arktis Fighter sta scaricando tronchi delle ultime foreste primarie della Liberia - spiega Sergio Baffoni, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Il legno
proviene della MWPI, una delle imprese liberiane del legname coinvolte nel traffico d'armi, come segnalato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Bisogna smettere di importare legno che comporta la distruzione della casa degli
ultimi gorilla e scimpanzé». La strada da percorrere è quella della certificazione FSC"

Anche la Fedecomlegno (la Federazione nazionale dei commercianti del legno di Federlegno-Arredo) si è impegnata, seguendo i suggerimenti di Greenpeace, ad "intraprendere tutte le azioni necessarie affinché la
politica d'acquisto delle aziende associate possa stimolare la migliore gestione forestale ed eliminare la piaga del legno illegale, avviando una precisa ed articolata informativa verso i propri associati, volta a scongiurare il pericolo che gli acquisti di legno in alcuni Paesi africani (secondo quanto indicato dal rapporto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite) possano servire a finanziare ed alimentare conflitti armati.
Greenpeace chiede ora al governo ed alle amministrazioni di seguire l'indicazione dei cittadini e di avviare politiche di acquisto responsabili, acquisendo solo legno certificato FSC (Forest Stewardship Council): questo
marchio assicura infatti che il legno non abbia provenienza illegale né distruttiva.

 

 

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