In occasione della nuova serie di negoziati sul prodotti industriali (NAMA) Greenpeace ha pubblicato un proprio studio Grande svendita delle foreste primarie - Commercio internazionale e le minacce per le foreste sotto il segno del Wto" che indica le minacce rappresentate dal WTO nel settore forestale, se non verranno adottate sufficienti misure di salvaguardia."

Greenpeace ha scritto al ministro delle Attività  Produttive, Claudio Scajola, alla vigilia della conferenza della sesta riunione dei ministri del commercio del WTO, prevista dal 13 al 18 dicembre ad Hong Kong:

Le chiediamo di opporsi ad ulteriori liberalizzazioni del commercio dei prodotti forestali nell'ambito del negoziato NAMA sui prodotti industriali (No-Agricoltural Market Acces) e di sostenere regole del WTO che non minaccino importanti misure in atto per combattere la deforestazione" scrive Donatella Massai, Direttore di Greenpeace.

Un recente studio commissionato dall'Unione Europea dimostra come una ulteriore liberalizzazione dei prodotti del settore forestale comporterà un aumento della distruzione di foreste primarie, incrementerà  il traffico di legno illegale, causerà  un irreversibile danno ecologico, alimenterà  conflitto sociale, povertà  e instabilità  politica, soprattutto dei Paesi in Via di Sviluppo, già  caratterizzati da scarsa governance nel settore forestale. Lo studio dimostra come per salvare dalla distruzione le residue foreste primarie, sia necessaria una buona governance, unita all'adozione di misure mitigatrici, tra cui un'attenta regolamentazione del commercio.

In occasione della nuova serie di negoziati sul prodotti industriali (NAMA) Greenpeace ha pubblicato un proprio studio "Grande svendita delle foreste primarie - Commercio internazionale e le minacce per le foreste sotto il segno del Wto" che indica le minacce rappresentate dal WTO nel settore forestale, se non verranno adottate sufficienti misure di salvaguardia.

"Fino ad oggi purtroppo il WTO à stato deliberatamente utilizzato per neutralizzare le iniziative politiche volte a contrastare il traffico di legno illegale e la distruzione delle foreste.
Greenpeace ritiene questo pericolosa tendenza debba essere fermata, e che debba essere accettato il primato delle normative internazionali che salvaguardano i diritti dei popoli e dell'ambiente - commenta Baffoni, responsabile foreste di Greenpeace - Le ultime foreste del pianeta possono essere salvate solo se sapremo agire ora".

Ad Hong Kong avremo la possibilità  di salvare o piuttosto di distruggere ulteriormente le residue foreste, incrementando così la diffusione dell'illegalità, della povertà , dell'effetto serra e della perdita di biodiversità.

Leggi il rapporto "Il WTO"

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