La coalizione di associazioni ambientaliste indonesiane Eyes on the Forests aveva pubblicato un rapporto che mostrava come la Asia Pulp & Paper avesse iniziato ad abbattere perfino il "Santuario della Tigre" che da anni annuncia come proprio progetto di protezione ambientale. Il colosso cartario, accusato dagli ambientalisti di essere un preminente attore della deforestazione di Sumatra, ha contrattaccato con un aggressivo comunicato screditando Eyes on the Forest e il WWF che ne aveva diffuso il rapporto. Ma il thin-tank indonesiano Greenomics mostra come le 'prove' mostrate dalla APP siano inconsistenti. Anzi, dimostrano il suo impegno nella distruzione di habitat preziosi.

 

Deforestazione e drenaggio delle torbiere da parte della  PT. Ruas Utama Jaya all'internao del Santuario della Tigre del Senepis, dichiarato dalla APP - ottobre 2011 © Eyes on the Forest

La APP ha risposto al rapporto di Eyes on the Forest attaccando, e ha pubblicato una mappa per dimostrare come la deforestazione fotografata da Eyes on the Forest siano riprese al di fuori del Santuario della Tigre del Senepis. La APP ha quindi aggressivamente bollato il rapporto come una finzione, mera "mal redatto e scorretto, che non aiuta chi ha davvero a cuore la protezione dell'ambiente naturale e della fauna selvatica di Sumatra".

Deforestazione e drenaggio delle torbiere da parte della  PT. Ruas Utama Jaya all'internao del Santuario della Tigre del Senepis, dichiarato dalla APP - ottobre 2011 © Eyes on the ForestMa il rapporto pubblicato da un'altra associazione indonesiana, Greenomics, dimostra come la APP abbia nuovamente imbrogliato le carte. Il rapporto analizza la mappa mostrata dalla APP, della concessione gestita dalla PT Ruas Utama Jaya (associata alla APP e suo fornitrice di legname). "Sulla base di questa mappa - spiega il rapporto - è difficile negare le affermazioni di Eyes on the Forest, secondo cui nel giugno 2011, RUJ aveva iniziato ad aprire un piccolo blocco di foresta naturale (meno di 5.000 ettari) che la APP aveva annunciato come parte del proprio Santuario della Tigre del Senepis" "Se si parla di impegno, è più che ragionevole l'affermazione di Eyes on the Forest, secondo cui il fornitore della APP, la RUJ, ha iniziato a deforestare proprio nel Santuario della Tigre del Senepis".

Infatti, Eyes on the Forests ha scritto che l'abbattimento della foresta è avvenuto all'interno del Santuario della Tigre del Senepis, annunciato dalla APP come propria iniziativa, ma quest'ultima ha risposto che il taglio era avvenuta in una concessione regolarmente rilasciata dal dal governo indonesiano nel 2008, che è vero, ma non c'entra nulla col santuario, il quale, detto per inciso, è rivendicato dalla APP come propria iniziativa, mentre per l'80 per cento si trova in aree date in concessione a un'altra impresa.

Ma la foresta tagliata dalla RUJJ seppur regolarmente ottenuta dal governo, era parte dell'annunciato Santuario della Tigre del Senepis. Successivamente, la APP ha spostato i confini del santuario, ma dopo aver già iniziato ad abbatterne le foreste, violando il proprio impegno.

Greenomics fa inoltre osservare come il Santuario della Tigre del Senepis sia in realtà un impegno-bufala: la APP pubblicizza come proprio impegno la protezione di un'area prevista ai sensi della legge forestale, in base alla quale ogni concessione deve includere un'area da proteggere. Nel frattempo, con tutti i permessi in mano, la APP ha abbattuto buona parte delle foreste dell'originaria proposta di parco nazionale della tigre, ossia ha distrutto vaste aree di habitat di questo animale ormai in via di estinzione.

(SINISTRA) La mappa della mappa della concessione della RUJ prima di essere modificata. (DESTRA) La ma mappa della concessione della RUJ dopo le modifiche: l'area prevista per la protezione della tigre è stata destinata alle piantagioni di acacia. La APP nel frattempo, aveva già iniziato a tirar giù alberi.

Secondo Greenomics, la mappa mostrata dalla APP è fuorviante, in quanto presenta solo lo stadio finale della concessione della RUJ, tacendo sul suo impegno iniziale.

Il rapporto pubblicato la settimana scorsa da Eyes on the Forest criticava le pubblicità della APP che presenta favolosi impegni alla conservazione dell'ambiente, mentre a rifornirsi di fibre di legno provenienti dalla deforestazione e dalla conversione di preziosi habitat e di preziose torbiere (ricche di carbonio) in piantagioni. Il rapporto ricorda come la APP si sia impegnata tre volte a non usare più fibre provenienti dalla deforestazione, spostando ogni volta la data dell'impegno dal 2007 al 2009 al 2015.

Negli ultimi cinque anni, la APP ha perduto numerosi clienti di clienti di primo piano a causa delle proprie pratiche distruttive. Come risposta, il colosso asiatico ha acquisito impianti in Canada e America Latina, e cartiere in Europa, Stati Uniti e Nuova Zelanda e Australia.

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