In base a un Decreto approvato d'urgenza dal governo romeno, per realizzare indispensabili reti di comunicazione o le necessarie infrastrutture per l'approvvigionamento idrico le aree forestali nazionali potranno essere sfruttate per la ricerca di giacimenti di petrolio e di gas naturale. La nuova legge che ha modificato il Codice Forestale definisce il quadro giuridico legale per consentire la riduzione del Fondo nazionale forestale.

Un'altra disposizione del decreto riguarda quelle società che inizialmente avevano ottenuto l'approvazione per lo sfruttamento temporaneo delle aree forestali nazionali e che successivamente non hanno restituito i terreni nelle condizioni idonee per effettuare le essenziali opere di rimboschimento, e che oggi invece richiedono nuove concessioni.

In Romania, le foreste si estendono attualmente su circa 6,2 milioni di ettari, cioè circa il 28% della superficie del paese. In passato coprivano il 70% dell’attuale territorio della Romania. I disboscamenti a scopo agricolo avvenuti nei secoli scorsi hanno determinato una drastica diminuzione delle superfici forestali. Nell’epoca moderna, il bisogno di legno per le costruzioni ha generato uno sfruttamento indiscriminato delle risorse forestali, che ha accentuato la diminuzione delle superfici occupate dalle foreste. Gli ultimi colpi alle foreste sono arrivati dopo il 1991, con le leggi sulla ricostituzione del diritto di proprietà agli ex proprietari terrieri. Tanti tra coloro che hanno ricevuto parte delle foreste confiscate dopo il 1945 hanno ricorso ad ampie deforestazioni, per ottenere rapidi profitti.

 

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