19 marzo 2001 - Greenpeace ha organizzato oggi azioni dimostrative in una ventina di città  italiane. Attivisti dell'associazione sono entrati nei supermercati etichettando prodotti che minacciano le foreste pluviali temperate della Columbia Britannica (Canada).

"Abbiamo chiesto a diversi produttori e rivenditori di astenersi  dall'acquistare prodotti e materie prime provenienti da pratiche  distruttive nelle foreste pluviali della Columbia Britannica. Alcuni ci hanno risposto positivamente, altri, come per esempio Sofidel, uno dei principali produttori di tissue (titolare per esempio dei marchi Regina, Delicarta, Nicky, Florex, Alis, Tiffany ed acquirente di tali cellulose), non hanno alla fine dato risposta positiva" ha commentato Sergio Baffoni, di Greenpeace. "Ora ci rivolgiamo ai consumatori"
Gli attivisti hanno poi informato i consumatori, distribuendo materiale informativo ed apponendo cartelli nelle immediate vicinanze dei prodotti. Al di fuori dei supermercati hanno aperto striscioni dal testo "PROTEGGIAMO LE FORESTE".

Le località  coinvolte nell'operazione sono Milano, Como, Brescia, Trento, Verona,Vicenza, Bologna, Ferrara, Modena, Urbino, Livorno, Firenze, Roma, Ciampino (RM), Perugia, L'Aquila, Napoli, Salerno.

"I consumatori vogliono sapere, non vogliono contribuire ad un nuovo disastro ecologico" ha aggiunto Sergio Baffoni. "L'Italia è il quarto importatore di cellulose dalla Columbia Britannica. Molte di queste cellulose, estratte da alberi centenari, e distruggendo un ecosistema unico al mondo, finiscono in prodotti come carta igienica,
fazzoletti usa e getta, tovaglioli di carta."

L'iniziativa fa seguito ad una serie di operazioni condotte da Greenpeace in queste settimane, comprendenti il blocco di navi cariche di prodotti forestali in tutta Europa, iniziate proprio con l'abbordaggio lo scorso16 febbraio a Livorno, di una nave che trasportava cellulose canadesi contenenti fibre estratte distruggendo
la "Foresta del Grande Orso".

La Foresta del Grande Orso, è l'ultima grande foresta pluviale temperata., che assicura un habitat a diverse specie minacciate di estinzione. Un ecosistema fortemente messo in pericolo dall'attività  distruttiva di estrazione di legname, basata al 93% sull'abbattimento industriale a raso ("clearcutting").
L'Italia è il quarto importatore mondiale di cellulosa dalla Columbia Britannica, con importazioni annue pari a un valore che supera i 190 milioni di dollari.

Greenpeace chiede a Delicarta e alle altre cartiere italiane di impegnarsi a non acquistare cellulosa proveniente dalla distruzione delle foreste originarie.

Le alternative ci sono e sono realizzabili. Proprio in questi giorni, su sollecitazione di Greenpeace, Coop Italia si è impegnata, con lettera a firma del Direttore Prodotti a Marchio, a certificare l'esclusione dai propri prodotti a marchio di cellulose provenienti da pratiche distruttive, e ad impegnarsi nella promozione di soluzioni alternative, quali l'incremento di carta riciclata con tecnologie pulite e l'esplorazione di adozione del sistema di certificazione FSC per prodotti in legno e in cellulosa.

Greenpeace ricorda anche così il proprio fondatore, David McTaggart, tragicamente scomparso ieri in un incidente automobilistico. Proteggere le foreste, la biodiveristà , consegnare un mondo vivibile ai nostri figli: questa è l'eredità  affidata a Greenpeace ed a tutti gli ambientalisti del pianeta.
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