Un coltello tento premuto sulla fronte, poi passato sotto al naso. L'indigeno che si vede sfiorato dalla lama è legato mani e piedi, a terra. Negli occhi solo paura. Sono immagini che in Papua Nuova Guinea si ripetono da oltre 40 anni ma questa è una delle rare occasioni in cui arrivano in Occidente. Ne è venuta in possesso Survival International, associazione che difende le culture indigene nel mondo, e le ha diffuse.
Le immagini sono filmate da uno dei soldati con il telefono cellulare, come "trofeo". L’analisi delle immagini fa pensare che le riprese siano avvenute lo scorso maggio nella regione degli altipiani del Papua occidentale, durante un’operazione militare.

 


Lo scioccante video mostra un uomo anziano spogliato nudo, con una borsa di plastica infilata a forza sulla testa, mentre urla agonizzante a causa di un tizzone ardente premuto sui genitali. È molto difficile fornire informazioni precise sulle vittime poiché l’intera area è controllata dalle forze militari che impediscono ai giornalisti e agli attivisti delle organizzazioni umanitarie di entrare nella regione. Tuttavia pare che l’uomo anziano sia ancora disperso, probabilmente morto, mentre quello più giovane, che nelle immagini si vede con un coltello puntato a faccia e gola, dovrebbe essere stato rilasciato.

Le ricche risorse naturali del Papua Occidentale vengono sfruttate intensamente dal governo indonesiano e dalle multinazionali straniere, che ne traggono grandi profitti a discapito dei popoli tribali, che con la loro presenza e le loro culture, rappresentano solo un impiccio. Quando le compagnie internazionali sbarcano a Papua, l’esercito indonesiano le scorta per proteggere "progetti di importanza vitale": la presenza dell’esercito è sempre accompagnata da violazioni dei diritti umani. I più perseguitati sono coloro che tentano di protestare contro il governo indonesiano, contro l’esercito o questi progetti. Omicidi, sequestri di persona e torture sono all'ordine del giorno.

I popoli del Papua subiscono atroci sofferenze per mano dell’esercito dell’Indonesia fin dal 1963. L’esercito indonesiano è responsabile di unga lista di violazioni di diritti umani nei confronti dei popoli indigeni di Papua: omicidi, torture, stupri a donne e bambini di anche soli tre anni. Da anni, i soldati usano fotografare, e ora anche filmare, gli omicidi e gli stupri sia per tenerli come trofei sia per intimidire e umiliare i Papuasi.

 

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