Un uomo Guarani di poco più di vent’anni è morto per le ferite riportate durante un violento attacco sferrato, pare, da uomini armati al soldo di allevatori di bestiame brasiliani. Teodoro Ricardi è morto martedì sul ciglio di una strada nello stato centro-occidentale del Mato Grosso do Sul. È stato accoltellato sette volte e il suo corpo era coperto di lividi.

 

La violenza si è consumata presso il ranch São Luiz, da cui due testimoni guarani dicono di aver visto fuggire alcuni uomini dopo l’incidente, diretti nella foresta. Il ranch si estende sulla terra ancestrale dei Guarani. La comunità di Teodoro, Y’poi, è rimasta sotto assedio sin da quando ha rioccupato parte della sua terra, nel 2010.

"Siamo perseguitati - ha spiegato un Guarani di Y’poi a Survival International - Ci trattano come animali, ci uccidono e ci buttano in strada". I Guarani del Mato Grosso do Sul, che stanno cercando disperatamente di recuperare una frazione dei loro territori ancestrali, subiscono l’aspra e violenta resistenza dei facoltosi allevatori e dei proprietari delle piantagioni di canna da zucchero e soia. Nel 2009, Navi Pillay, Alto Commissario per i diritti umani alle nazioni Unite, aveva espresso il suo sgomento di fronte alla lotta dei Guarani, che descrisse come una tribù “incredibilmente invisibile”.

 

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