Un gruppo di cercatori d’oro avrebbe massacrato lo scorso luglio una comunità di Yanomami venezuelani. È quanto appreso da Survival International a cui alcuni testimoni hanno raccontato di aver trovato "corpi e ossa carbonizzati" presso la comunità di Irotatheri, nella regione di Momoi, vicino al confine con il Brasile.

Dai primi indizi sembra che si tratti di circa 80 vittime, ma il numero preciso è ancora difficile da stabilire. Solo tre sono i superstiti identificati. Sembra che il massacro sia avvenuto in luglio, ma il fatto è stato scoperto solo ora. La comunità si trova in un’area molto remota e gli Indios che hanno rinvenuto i corpi hanno dovuto affrontare un lungo cammino per raggiungere l’insediamento più vicino e denunciare la tragedia. Luis Shatiwe Yanomami, un leader dell’organizzazione yanomami Coronami, ha incontrato i testimoni a Parima. Pare che i sopravvissuti fossero fuori a caccia mentre la loro comunità veniva data alle fiamme.

In seguito a un'investigazione preliminare, il governo venezuelano inizia a sollevare dubbi sul massacro di Indios Yanomami. Secondo Survival invece, la squadra investigativa non abbia mai raggiunto la comunità dove si sono verificati i fatti, a differenza degli Indios che vivono sul posto e e che hanno denunciato il fatto. L'associazione chiede che siano rimossi tutti i minatori presenti nell’area Yanomami e che i responsabili del massacro siano consegnati alla giustizia.


Non è la prima volta che gli Yanomami vengono massacrati in massa. Nel 1993 vennero assassinati 16 Yanomami della comunità di Haximu, in Brasile. Per quel fatto, un gruppo di minatori fu successivamente incriminato per genocidio. Al momento non è ancora stata compiuta nessuna indagine sui fatti recenti.

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