Secondo quanto riportato da Survival, lo scorso 24 giugno alcuni sicari hanno attaccato e incendiato il villaggio di una comunità guarani nel Brasile sud occidentale. Secondo i primi resoconti un bambino di un anno sarebbe morto nel rogo appiccato dai sicari, ma la notizia non è stata ancora confermata. Nel frattempo, i Guarani sono fuggiti dall’area, e hanno denunciato la scomparsa di due ragazze e un ragazzo.

Il 22 giugno, i Guarani della comunità di Kurusu Mba avevano rioccupato pacificamente una parte delle loro terre ancestrali , dopo aver atteso per anni che gli venisse restituita come previsto dalla legge. Poco dopo erano stati circondati dai sicari che, secondo quanto ha raccontato un uomo guarani, “sparavano colpi sopra le nostre teste”. Gli allevatori e i contadini, che oggi occupano quasi tutta la terra Guarani, assoldano spesso uomini armati per terrorizzare gli indigeni.

Un portavoce Guarani ha raccontato che la sua comunità aveva occupato la terra perché “non possiamo più sopportare di vivere con i pesticidi e la fame, in attesa che il governo si muova.”
La comunità è circondata da piantagioni di soia. I pesticidi che vengono spruzzati intensivamente sui raccolti inquinano i ruscelli che gli indigeni utilizzano come fonte di acqua potabile. Molti Guarani subiscono attacchi brutali nell’attesa, talvolta vana, che le autorità riconoscano i loro diritti territoriali. 
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