Da 32 anni l'esercito indonesiano soffoca nel sangue le aspirazioni indipendentiste dei popoli Papua dell'isola di Nuova Guinea. Le stime parlano di 150.000 Papua vittime del genocidio indonesiano dal 1963 ad oggi. L'insediamento sistematico di centinaia di migliaia di Javanesi in Papua occidentale altera la tradizionale composizione della popolazionee mentre l'Indonesia sfrutta senza riguardo le risorse naturali (rame, oro, argento, petrolio) e abbatte le foreste, sempre più Papua perdono irrimediabilmente la base economica per una vita dignitosa.
I 300 popoli della Papua oggi sono minacciati principalmente dal cambiamento forzato della struttura demografica del paese. L'Indonesia ha messo in atto un gigantesco programma transmigratorio per cui migliaia e migliaia di persone provenienti da altre isole, particolare da Giava, vengono insediate nella Papua occidentale. La ragione ufficiale per questo programma è data dalla sovrappopolazione dell'isola di Giava, ma non è certo in questo modo che il problema possa essere risolto a lungo termine. Il suolo tropicale povero di principi nutritivi della Papua occidentale non può dare da mangiare a un numero illimitato di persone. Gli immigrati nella terra dei Papua sono ormai oltre 400.000.
Grazie ai crescenti problemi economici dell'Indonesia e alla titubanza dei finanziatori esteri il governo di Jacarta è stato costretto a ridimensionare il programma migratorio e i Papua non si sono ancora trasformati in una minoranza a casa propria. Il programma di insediamenti serve all'Indonesia non solo per debilitare il movimento di indipendenza ma anche per sfruttare meglio i giacimenti di materie prime della regione, quali il rame, il nichel, lo zinco, l'oro e l'argento. La multinazionale Freeport Indonesia p.es. mantiene un'enorme miniera di rame proprio sulla terra degli Amungme che in cambio hanno ricevuto un risarcimento più che ridicolo.
L'Indonesia ha avviato la deforestazione sistematica della regione. Le foreste tropicali vengono tagliate senza riguardo né per le riserve naturali né per i tradizionali diritti sulla terra dei Papuasi. Foreste secolari vengono trasformate in truciolato per la produzione di cellulosa e esportato in Giappone. A soffrire le conseguenze della deforestazione sono proprio i popoli indigeni, che a differenza dei nuovi coloni non vivono nelle città. Il legname è ormai diventato il più importante prodotto d'esportazione dopo il petrolio e il gas naturale.
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