Il governo peruviano ha deciso di assegnare ampi tratti di foresta pluviale alle compagnie petrolifere. Lo rivela Survival, denunciando la messa in vendita di altri 12 lotti. Il 75 per cento dell’Amazzonia peruviana è già stata aperto allo sfruttamento petrolifero. Si tratta della percentuale più alta di ogni altro paese amazzonico. Parte di queste foreste - gestite da compagnie quali la Perenco, la Repsol-YPF, la Petrolifera, la Pluspetrol e la Petrobras - è abitata da tribù di indios ancora isolate, che ai solo contatto con i lavoratori delle imprese petrolifere rischiano di contrarre malattie a cui non sono immunizzati. In passato, numerosi popoli indigeni sono stati sterminati da affezioni quali raffreddore, influenza o morbillo, comunemente considerate non letali.
La decisione del presidente della Perupetro è stata aspramente criticata da parte di Survival e dell'organizzazione dei popoli indigeni del Perù, la AIDESEP, in quanto l'inclusione di territori indigeni nelle nuove concessioni è in aperta violazione della Dichiarazione sui Popoli Indigeni delle Nazioni Unite. 

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