Ambienti delicati e sensibili o dighe per la produzione di energia idroelettrica: è in Amazzonia che la protezione di ecosistemi naturali si scontra con la costruzione di centrali idroelettriche. Cosiì oltre alle riserve della foresta amazzonica, rileva il 'Guardian' on-line, alcune tribu' brasiliane sarebbero giaàin pericolo di sussistenza per la costruzione di oltre 200 dighe sparse nel territorio brasiliano. Le tribu' locali, in particolare gli Ikpeng, si oppongono alla costruzione di alcune dighe per rifornire le centrali idroelettriche. L'allarme che risuona in tutto il Brasile parla della costruzione di 229 piccole centrali idroelettriche, consciute in Brasile come Pchs, in cui il governo ripone le proprie speranze di sviluppo economico. Mentre chi si oppone parla di danno ambientale. Se la costruzione delle dighe continua, avverte Komuru Txicao, un locale capotribu', ''il pesce si esaurirà e le acque cominceranno a scendere. Qui nella foresta - dice - non abbiamo bisogno di energia elettrica ma di pesce, acqua e terra''. Le dighe renderebbero impossibile la risalita dei pesci lasciando le tribu' locali senza la principale fonte di cibo. La preoccupazione immediata e' la costruzione di una rete di dighe Pchs intorno al parco nazionale di Xingu nel Mato Grosso: quello che si teme e' che le dighe bloccheranno gli affluenti del Xingu, a sua volta il maggiore affluente del Rio delle Amazzoni. Secondo il National electric energy agency (Aneel), sono quattro le dighe previste vicino la riserva: Paranatinga II, Culuene, Ars e Ronuru. Mentre un'altra in Paranatinga I è in attesa della licenza. Altre 13 dighe sono in costruzione nel Mato Grosso, e 19 progetti sono in attesa di licenze. Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha tentato di tranquillizzare dicendo che la diga e' ''un boccone che nessuno dovra' mangiare per forza''.

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