Lo scorso 30 settembre presso fiume Morona, nell'Amazzonia dell'Ecuador, la polizia ha aperto il fuoco contro manifestanti della popolazione indigena dei Shuar che protestavano in difesa dei propri territori. Il bilancio degli incidenti è di un morto e decine di feriti.
Gli indigeni protestano contro la Legge sulle Risorse Idriche, che non rispetta il diritto comune all'acqua, diritto  previsto nella nuova costituzione. La legge aprirebbe la porta al controllo delle risorse idriche da parte delle compagnie minerarie.

In particolare, le proteste si concentrano sull'articolo 73, secondo cui "saranno rilasciate autorizzazioni per lo sfruttamento economico dell'acqua per le attività minerarie, in maniera prioritaria per quei progetti di interesse nazionali contemplati nel Piano nazionale di Sviluppo".

I movimenti indigeni richiedono una commissione in grado di riavviare la trattativa tra il governo ed i popoli indigeni dell'Ecuador, a cui dovrebbero far parte rappresentanti governativi di Bolivia, Venezuela, Guatemala, e Nicaragua, e il Coordinamento di Organizzazioni Indigene del bacino amazzonico (COICA).

 

 

 

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