La foresta boreale è uno dei più grandi biomi della Terra, e fornisce servizi impagabili tanto alle comunità locali che al pianeta. Circa i due terzi di queste foreste sono in qualche modo gestiti, prevalentemente per la produzione di legno, mentre d’altro canto i servizi ambientali, dal controllo del clima alla protezione della biodiversità, non sono gestiti né contabilizzati. Fino ad oggi, la maggior parte delle foreste boreali a mantenuto la capacità di affrontare i fattori di disturbo, ma la velocità del cambiamento climatico e la sua ampiezza senza precedenti rappresentano ora una minaccia inquietante alla loro sopravvivenza. Per questo gli scienziati insistono sulla necessità di misure di gestione volte a contenere le minacce. Gli studiosi dell'Istituto Internazionale per analisi dei sistemi applicati (IIASA), del Natural Resources (Canada), e dell'Università di Helsinki (Finlandia) in un nuovo articolo pubblicato questa settimana sulla rivista Science, sostengono la necessità di incentivi economici e di una maggiore attenzione al bioma boreale nelle sedi internazionali.

 

"Le foreste boreali possono rappresentare il punto di svolta di questo secolo", sostiene Anatoly Shvidenko, ricercatore presso l' IIASA Ecosystems Services e Program Management. “Lamitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento di queste foreste, deve necessariamente ricevere una maggiore attenzione internazionale."

Le foreste boreali si estendono lungo le regioni settentrionali del Canada, della Russia, dell’Alaska, della Scandinavia, e costituiscono circa il 30% della superficie totale delle foreste del pianeta. Queste foreste svolgono un ruolo fondamentale nel sistema climatico terrestre, sequestrando l'anidride carbonica dall'atmosfera. Sono inoltre un importantissimo habitat mer numerose specie animali e vegetali, oltre a sostenere la vita nu molte comunità indigene.

Queste foreste però sono tra gli ecosistemi più colpiti dai cambiamenti climatici, con le temperature artiche e boreali in progressivo riscaldamento che oramai raggiunge il mezzo grado ogni decennio e rischiano di incrementare le proprie temperature tra i sei e gli undici gradi entro il 2100, secondo quanto delineato dallo scenario più pessimistico dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).

Diversi studi hanno dimostrato come le zone climatiche nelle foreste boreali si stiano muovendo verso nord ad una velocità dieci volte superiore rispetto la capacità degli alberi di migrare. L’aumento della temperatura, della siccità e la maggiore variabilità del clima potrebbero essere tra i principali fattori della diffusione degli incendi nell’ultimo decennio, oltre che della diffusione di insetti pericolosi. Lo scongelamento del permafrost pone nuove minacce per il sistema idrologico a scala continentale, così come il potenziale di rilasciare enormi quantità di CO2 e metano fino ad oggi intrappolate dal suolo ghiacciato. A livello locale, l'aumento dello sviluppo industriale, accompagnato dall'inquinamento dell'aria, del suolo e dalla contaminazione dell'acqua, potrebbe peggiorare i già gravi impatti dei cambiamenti climatici. Il rischio è che le foreste boreali is trasformino progressivamente in praterie aride. "Queste foreste sono evolute in un clima di freddo, e non sappiamo abbastanza circa gli impatti del riscaldamento sulla loro capacità di resilienza", ha aggiunto Shvidenko.

Nell'articolo, i ricercatori si appellano ai governi e alla società, chiedendo di dare maggiore attenzione alla salute delle foreste boreali, e aiutarle a superare la crisi. Si rende in pratica necessaria una transizione verso una gestione forestale oculata, in grado di assicurare per il futuro uno sviluppo sostenibile delle foreste boreali.

• S. Gauthier, P. Bernier, T. Kuuluvainen, AZ Shvidenko, DG Schepaschenko. Salute foresta boreale e il cambiamento globale. Scienza, 2015; 349 (6250): 819 DOI: 10.1126 / science.aaa9092 http://www.sciencemag.org/content/349/6250/819Boreal forests challenged by global change

Joomla templates by a4joomla