La Confagricoltura non sembra affatto convinta dal progetto degli alberi artificiali dedicati a sequestro di carbonio. Si tratta di alberi sintetici che in Gran Bretagna, "piantati" in 100.000 esemplari, sarebbero in grado di eliminare le emissioni di auto, bus e camion del Paese. "Peccato che non abbiano le stesse caratteristiche di ancorare il suolo dove ce n'e' bisogno, di ricoprire di verde le colline franate, di ridare vita ai terreni improduttivi".

Confagricoltura si sofferma anche sugli alti costi: "circa 17.000 euro a finto albero a fronte di un albero latifoglia il cui costo, compreso la messa a dimora, non supera i 2,50 euro - sostiene una nota di Confagricoltura - Anche se assorbono 1000 volte piu' CO2 di un albero normale, costano quanto 6.800 alberi veri" sottolinea Confagricoltura, ricordando che "dalle pinete lungo le coste ai castagneti degli Appennini i boschi sono stati sempre piantati dall'uomo. E la sfida si combatte sull'efficienza energetica e sulle tecnologie per lo sviluppo sostenibile".
In Italia nessuna citta' ha una "green belt", ne' tantomeno viene promossa e sostenuta la piantagione di filari di alberi lungo le strade, i fossi, i fiumi e gli argini. Perfino le autostrade potrebbero essere viali verdi inseriti e legati nel paesaggio eliminando circa un quinto della CO2 prodotta dai mezzi di trasporto che le percorrono. In questa logica, Confagricoltura prosegue nel rendere operativo il suo progetto di far nascere 1 milione di alberi. "La responsabilita' dell'ambiente - conclude - e' anche nostra e intendiamo riprendercela contribuendo con altri 5.000 ettari ad accrescere di bellezza e salute il territorio italiano, gestito per la maggior parte dagli agricoltori".

 

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