Una ricerca documenta il saccheggio illegale delle foreste del Mozambico, presentando le prove della concessione di licenze "pirata" grazie ad autorità compiacenti. La ricerca è stata pubblicata in portoghese sul blog del giornalista mozambicano Estacios Valoi, da cui la riprendiamo.
Negli ultimi anni, sono stati segnalati frequenti casi di saccheggio che è hanno interessato le foreste pluviali del paese ed i rischi ambientali che ne derivano, oltre a quelli che il Mozambico dovrà affrontare  se non verranno prese misure.

 

Autore: Estacios Valoi
Traduzione: Pietro Guglielmetti

Il giornale di Zambezia (DZ) per diversi mesi ha indagato sulla questione e ha verificato che "non c'è fumo senza fuoco". Nel corso dell'indagine sono venuti alla luce documenti che dimostrano l'anarchia in cui versa il settore forestale, alimentata dall'apatia del governo.

La storia
La Green Timber è una impresa a capitale maggioritario cinese. In Mozambico i principali operatori nel settore del legno sono tutti cinesi. Da diversi anni questa impresa trasporta ingenti quantità di legname pregiato dalle zone interne della Zambesia fino al porto di Nacala. La società, che opera nel paese dal 1991 con sette concessioni di dimensioni variabili da 40 mila a 100 mila ettari, in passato ha cercato di disboscare anche all'interno della riserva di Gile, dove, con le sue 60 motoseghe e con i suoi caterpillar ha abbattuto diversi ettari di foresta vergine… in questo caso qualche notizia è stata addirittura riportata dai media.

Il processo di acquisizione delle concessioni
La Green Timber è attualmente il più grande concessionario del paese, con sette concessioni forestali di dimensioni variabili da 40 mila a 95 mila ettari. Avrebbero addirittura potuto acquisire 100 mila ettari ma la legge non lo consente. Le concessioni si trovano nei distretti di Gile, Pebane, Maganja da Costa, Alto Molócue dove alcune aree sono state acquisite ma non sono ancora state sfruttate. Sono state già avviate delle consultazioni comunitarie preliminari nelle province di Niassa, Tete e Manica (ndr: per sondare l'acquisizione di nuovi terreni).
La Zambesia per la prima volta si è aperta alle concessioni forestali con società come Oceanique, Katpark, Holding.Lda, che fa capo a Tsou Ken; attualmente invece le concessioni vengono aperte con Green Timber.Ltd. per conto di sua moglie Tina Tsou, di origine taiwanese e di nazionalità sudafricana. Oltre a queste concessioni (più estese) vi sono quelle a “titolo semplice” (ndr: licenze nominative di dimensioni ridotte) che vengono acquisite dalle società utilizzando dei prestanome. Questo accade non solo nella provincia di Zambezia, ma anche nella zona di Nampula (ndr: mozambico nord orientale).


I regolamenti
Una richiesta per la concessione di sfruttamento forestale può essere sottoposta da un cittadino di un qualunque paese in qualsiasi momento dell'anno. Si richiede formalmente il controllo delle operazioni di taglio di una zona di foresta individuata dal richiedente per un periodo di 50 anni.
I moduli per richiedere la concessione sono simili a quelli utilizzati per la concessione a titolo semplice (tra cui mappe, la descrizione del piano di gestione, le consultazioni preliminari con la comunità locale), ma richiedono un numero maggiore di dettagli.

Inoltre, poiché l'obiettivo della concessione è di sostenere l'industria e il commercio, deve essere presentato un piano per lo sviluppo industriale legato allo sfruttamento forestale. I requisiti iniziali possono essere presentati in qualsiasi periodo dell'anno. Una concessione di meno di 20.000 ettari può essere approvata a livello provinciale, mentre per le concessioni di dimensioni maggiori l'approvazione passa nelle mani del Ministero, e per una concessione di di 100.000 ettari bisogna passare dal Consiglio dei ministri. Dopo l'approvazione, l'operatore è tenuto a presentare al Servizio Provinciale delle Foreste e della Fauna della Zambezia (SPFFBZ) un piano di gestione entro 180 giorni, scaduti i quali, perderà la concessione.

Nel caso analizzato, la richiesta di licenza semplice è stata presentata al di fuori del normale tempo di acquisto (di solito viene inoltrata a SFFB da gennaio a febbraio) l'autorizzazione della concessione a favore della Green Timber è stata fatta dal governatore di Zambezia, Itai Meque, e dal direttore di questo servizio (SFFB) Vala Rafik violando i parametri richiesti. Considerando che il governatore è l'ultima persona con il potere di fermare questa concessione, vedremo come si svilupperà la situazione.

La prova dei fatti
Mustafa Essumela (ndr. avendo Green Timber avuto diversi problemi legati alle licenze di taglio, ha usato un prestanome a cui ha intestato alcune licenze) è il titolare di una licenza semplice, rilasciata originariamente a Green Timber per abbattere gli alberi su una superficie di 5000 ettari nella località di Mamala, situata a Mahatxe-Npuria nel distretto di Gile, questa richiesta è stata presentata al Ministero dell'Agricoltura nel mese di maggio 2010 e Mustafa Essumela ha avuto il relativo permesso in giugno dal governatore Meque Itai, la licenza numero 89/01/MAD/SPFFB/2010 che, grazie all'efficienza della Corte è stata approvata il 28 giugno 2010 con l'attribuzione di una quota di taglio di 200 metri cubi.
Il piano di gestione usato per questa licenza è lo stesso usato per il rilascio delle licenze della maggior parte delle concessioni Green Timber dello scorso anno, hanno semplicemente praticato un 'copia-incolla' dei dati compilati dal gestore consulente e titolare dell'impresa, poi sono stati inviati alla SFFB. Un altro esempio è il caso della concessione di Morria nel distretto di Gile, dove il nostro team investigativo sotto copertura, ha portato alla luce come il piano di gestione sia stato discusso su un primo accordo di 645 mila ettari ma dopo una telefonata la dimensione è stata portata a circa 950 mila ettari.

“Il Servizio Provinciale delle Foreste e Fauna Selvatica di Zambezia, SPFFBZ deve fornire la valutazione tecnica dei piani di gestione, i permessi di emissione e le autorizzazioni per l'abbattimento, quindi deve far rispettare la legge vigente in materia; deve poi controllare le operazioni forestali, la circolazione dei prodotti forestali, persino l'ingresso nei porti e l'esportazione del legname. La foresta dovrebbe assicurare un reddito per lo stato e per la popolazione. Le autorità non possono aiutare gli operatori e i commercianti di legname a sfuggire ai regolamenti accettando dei piani di gestione illegali per trarre un profitto personale.”
Gli inventari forestali dell'azienda (secondo il file a cui il nostro gruppo di investigazione ha avuto accesso durante il periodo trascorso in tale società) sono per lo più viziati da consulenti assunti tal fine, i dati vengono manipolati dai consulenti sulla base delle richieste degli imprenditori come nel caso del consulente Yolanda Sara. Cosa che è stata confermata anche dai funzionari dei servizi forestali del SPFFBZ, che avevano dato la loro approvazione dopo le telefonate del direttore del settore agricolo Rafik Vala. Questi hanno riferito di aver subito pressioni da parte di Carla Jacinto (amministatore delegato di Green Timber) e di Tina Tsou, che, a fronte di obiezioni da parte di alcuni funzionari del dipartimento, si è recata immediatamente con un volo aereo in Zambezia incontrandosi proprio con il direttore Vala Rafik. Dopo l'incontro (ndr: stranamente) il problema è stato risolto in un batter d'occhio in favore della Green Timber sotto gli occhi dei funzionari, i quali non potevano fare altro che intascare i “bonus” dal momento che nulla altro potevano fare se non continuarne il processo di approvazione per l'abbattimento degli alberi.

Siamo stati informati che la Green Timber, in passato è già riuscita a portare legname al porto di Pebane direttamente su una nave che era ormeggiata lì “è stata l'unica azienda a riuscire in una tale impresa”.

Secondo la legge forestale, le aziende possono effettuare il taglio solo se il piano di gestione è regolare e aggiornato con altra documentazione. Su sette concessioni controllate dalla Green Timber, ne è forse stato regolarizzato in pieno solo uno. Ma i tagli sono avanzati nella maggior parte delle concessioni.

Una delle concessioni di Nahetxte contiene anche dati manomessi dal consulente Sara Yolanda che durante il mese di settembre dell'anno scorso (come rilevato dalla nostra equipe di investigazione) ha passato nella sede dell'impresa a Maputo nel quartiere di Sommerchielde, n. 112 Rua Fernao Lopes, più di una giornata di “lavoro” nulla è sfuggito alla regola, addirittura sono stati emessi piani di gestione con dimensioni fittizie.
Ci sono stati anche diversi incontri fra gli amministratori della Green Timber Carla Jacinto, Tina Tsou e i governatori di Zambezia, Carvalho Muaria e Itai Meque in pieno processo di acquisizione della licenza. Questi incontri testimoniano lo scambio di influenze delle diverse procedure legislative, tra cui la licenza di Mustafa Essumela che in realtà è controllata dalla Green Timber.

Le richieste di amministratori e leader di comunità
"Le comunità sono coinvolte nel settore forestale sia formalmente che informalmente. Formalmente in quanto forniscono la manodopera per gli operatori di concessioni semplici, i posti di lavoro tuttavia sono pochi rispetto al numero dei membri delle comunità, sono lavori stagionali e spesso pagati al di sotto del salario minimo. Quasi nulla quindi arriva nelle tasche della comunità.
La legge richiede che le comunità vengano consultate nel processo di autorizzazione di entrambi i tipi di concessioni forestali, e quindi dovrebbero beneficiare della loro attività, tuttavia le consultazioni sono spesso superficiali e mirano a coinvolgere marginalmente i leader delle comunità. Gli impegni che in tali consultazioni vengono assunti dagli operatori spesso sono la riparazione di una strada o di un ponte, la riabilitazione di scuole e la costruzione di pozzi, ma raramente i lavori vengono poi portati a termine".
Nel mese di agosto il proprietario della società Danubio, ha versato un'ingente somma di denaro sul conto dell'amministratrice di Gile Teresa Mawa, in quel distretto, infatti, c'era un conflitto sul controllo della terra da parte dei due operatori titolari di licenze semplici. Ussene Momade sosteneva che Green Timber avesse disboscato sulle sue terre per più di una settimana. Furono dati 500 mila meticais (12 mila euro) a Ussene Momade per abbandonare l'area. I capi dell'operazione sono stati incoraggiati a donare le tre moto 'Made in China' ad alcuni membri della comunità. Anche Momade Ussene ha fornito alcune moto, ma non poteva competere con l'impero cinese della Green Timber.
A Pebane l'ex amministratore Antonio Santos avrà anche lui avuto la sua "commissione".

Notte e giorno diversi camion sono stati ammessi al porto di Quelimane caricando legna di contrabbando coperti dalle guide inviate dall'SFFB. Il porto di Quelimane può essere utilizzato solo per il trasporto di legname dalla concessione di Pebane-Nabure in cui l'impresa aveva l'autorizzazione ad abbattere alberi. I camion dovevano essere pieni di legna proveniente da quella zona, quando in realtà il legname proveniva da operazioni di frodo in altre zone come Milange e altre aree molto distanti dal distretto di Pebane. Si parla di 35 mila tronchi di Pau Ferro. Questi movimenti illegali di legname causano gli eccessi e le irregolarità che sono stati evidenziate e riportate nell'archivio elettronico della SFFB di Quelimane.

In aggiunta ai permessi di transito forniti dal Dipartimento delle Foreste, la società ne ha acquistati altri illegalmente da alcuni operatori forestali. Ciò ha portato all'arresto di uno dei dipendenti della società che è stato trattenuto presso la stazione di polizia di Mocuba, accusato di aver deviato sette permessi di transito per riuscire venderli ai suoi amici (ndr: prestanome) nella zona al quale era interessato.
Da parte sua la Green Timber al quale è stato assegnato dalla SFFB un permesso di transito per il trasporto di legname, ha utilizzato lo stesso permesso per effettuare ben 6 diversi carichi fra Mocuba-Zambezia e il porto di Nacala a Nampula grazie alla connivenza delle autorità fiscali e doganali che al posto di blocco sul fiume Ligonha hanno ricevuto circa 5.000 Meticais per ogni camion con circa 160 registri passati ad un'altra provincia.

Schiavitù
La maggior parte dei lavoratori mozambicani della Green Timber non hanno mai visto un contratto di lavoro, anche se hanno lavorato per la società per oltre due anni. Vengono arbitrariamente licenziati, alcuni senza neanche ricevere il loro stipendio. I lavoratori sono sottoposti ad elevato orario di lavoro e ad atti di razzismo. Alcuni sono aggrediti in modo violento senza poter denunciare l'accaduto in quanto i cinesi possono pagare la polizia per insabbiare le denuncie dei lavoratori.
Ci sono stati numerosi casi di stupro commessi da cittadini cinesi della società e alcuni sono finiti persino in tribunale a Nampula. Una settimana dopo i criminali sono stati liberati non esattamente con il pagamento di cauzione, ma sottobanco, corrompendo le autorità. Nel mese di agosto c'è stato un altro caso simile e il manager della compagnia ha negoziato con l'avvocato e il giudice: l'accusato è stato rilasciato.

Lavoratori cinesi illegali
La maggior parte dei cinesi entrano in Mozambico con il permesso di soggiorno rinnovabile per un periodo di tre mesi, scaduto il quale devono lasciare il paese. Durante questo periodo rimangono nel paese e lavorano illegalmente, la persona che controlla il movimento dei cinesi fra le frontiere è la signora Carla Jacinto a Maputo nella sede di Sommerchilde da cui vengono portati o inviati i passaporti al confine con lo Swaziland, dove con il favore di alcuni elementi corrotti nel servizio immigrazione vengono consegnati i visti per restare in Mozambico dietro il pagamento di circa 4000 mt.

Il documento di identificazione 'Dire' che alcuni cittadini di origine asiatica ostentano viene acquistato illegalmente dall'azienda pagando circa 50 mila Meticais, secondo quanto appreso dalle intercettazioni delle conversazioni dell'amministratore della società.
Secondo la legge, per avere un 'Dire', un cittadino straniero deve dimostrare di risiedere in Mozambico per più di cinque anni, al contrario quando si tratta di questi asiatici alcuni elementi della polizia vedono la possibilità di un secondo stipendio in quanto permetteranno al clandestino di circolare illegalmente e risiedere nel paese solo dietro pagamento di una tangente mensile.
La paura dei cinesi di circolare nella provincia di Nampula, sede della società Green Timber è tale che preferiscono restare nascosti o circolare solo vicino al cantiere nel quartiere Muhahivire. I cinesi sono terrorizzati anche quando devono lasciare i loro alloggi perché sanno che i poliziotti li aspettano per arrestarli.

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