Jakarta, 10 agosto 2001 - Lombok è una piccola isola, situata a sud-est a di Bali. In quest'isola, gli abitanti dei villaggi del monte Rinjani si sono dimostrati ottimi guardiani delle loro foreste.

La sagoma azzurra del vulcano Rinjani, che sorge a nord dell'isola, è una sagoma familiare per tutti gli abitanti dell'isola, ma la grande montagna svolge anche una funzione  più pratica: le foreste che crescono alle sue pendici assicurano l'acqua ai campi della pianura.

Quando il boss del legname locale, la Pt Art, ha sfruttato fino all'osso i 300 ettari di concessioni ricevute dal governo, per i contadini dell'isola è iniziato l'inferno. Nel giro di cinque anni la foresta si è ammalata e le sorgenti si sono prosciugate e i sorgenti disseccati. La montagna, privata di alberi, ha smesso di trattenere l'acqua e fermare le frane nella stagione delle piogge e di restituire l'acqua nella stegione secca. La produzione del caffè è crollata del 18% mentre le inondazioni hanno allagato due villaggi e centinaia di ettari di piantagioni.

Fino a quando la popolazione è insorta e ha assaltato le strutture della Pt Art, distruggendo ruspe e motoseghe.

Ma non è bastato. Fermata un'impresa è iniziato lo sfruttamento illegale. E allora gli abitanti dei villaggi si sono appellati al diritto consuetudinario e hanno organizzato in proprio la vigilanza delle loro foreste. Ogni volta che hanno scovato sul fatto i taglialegna, questi sono stati costretti a pagare piantando dieci alberi per ogni pianta abbattuta, e a compiere un rituale riparatorio con un sacrificio alla foresta. Dopo il rituale è improbabile che il taglialegna si ripresenti a offendere il bosco cui si è legato.

L'alleanza tra le comunità locali e il magico vulcano ha funzionato: le foreste si sono riprese e hanno ricominciato a proteggere i villaggi.

 

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