Una vera e propria fossa, piena di legname: 1.300 metri cubi di tronchi abbattuti illegalmente nella regione di Riau, nell'isola indonesiana di Sumatra. Non si fermano le investigazioni sul taglio illegale avviate dalla polizia di Riau, investigazioni che hanno coinvolto il colosso della carta indonesiana: il gruppo Asia Pulp & Paper (APP).  I tronchi, parzialmente disseppelliti dalla recente alluvione, erano probabilmente stati nascosti in attesa che si calmassero le acque. Si tratta infatti del modo con cui le imprese coinvolte si stanno in tutta fretta e su larga scala liberando delle prove più imbarazzanti.


Rompendo una tradizionale acquiescenza verso i baroni della carta, la polizia ha predisposto 115 dossier legati ad altrettanti crimini forestali. Ma ha fatto molto di più: dato che tutte le operazioni forestali illegali erano coperte da regolari permessi firmati dal Ministero delle Foreste, le indagini si sono estese al rilascio illegale dei permessi, arrivando a coinvolgere lo staff dello stesso ministro Malam Sambat Kaban. Ora il ministro tenta di rimuovere il capo della polizia di Riau, il Brig. Gen. Sutjiptadi. Nel frattempo, nessuno dei 115 casi ha finora portato ad arresti, e molti sono stati archiviati dalla magistratura.
Secondo l'associazione ambientalista indonesiana Walhi, le attività della APP e delle altre imprese cartarie costa alla provincia di Riau la perdita di 160.000 ettari di foreste pluviali l'anno. Ormai resta appena un milione di ettari, degli originari otto milioni, ormai convertiti in piantagioni di acacia o di palma da olio.

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