Gli impatti del cambiamento climatico sulle foreste europee non sono materia di previsioni per gli anni a venire: sono una tragica realtà ormai presente. Uno studo dell'Istituto forestale europeo mostra come questi impatti sono significativamente aumentati nelle foreste europee: i danni da vento, scolitidi (parassiti del legno), e incendi boschivi e erosione da vento hanno continuato ad crescere nel primo decennio del ventunesimo secolo.
Il rapporto, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, mostra come il cambiamento climatico stia già alterando l'ambiente, e gli ecosistemi più lenti come le foreste sono particolarmente vulnerabili ai rapidi mutamenti nel sistema climatico.
“Disturbi quali l’erosione del vento e gli incendi boschivi sono parte delle dinamiche naturali degli ecosistemi forestali, e in sé non sarebbero una catastrofe per l'ecosistema," spiega Rupert Seidl, dell'Università di Vienna. “Ma questi disturbi si sono intensificati notevolmente negli ultimi decenni, minacciando sempre più la gestione sostenibile degli ecosistemi forestali."
Gli autori dimostrano che i danni causati alle foreste europee da questi disturbi è aumentato costantemente negli ultimi 40 anni, raggiungendo i un danno quantificabile in 56 milioni di metri cubi di legname tra il 2002 e il 2010.
(c) Nature Climate Change, 2014
L’analisi degli scenari suggerisce che questa tendenza continuerà nei prossimi 20 anni. Lo studio indica come il danno prodotto sia equivalente al valore di legname 7.000 campi di calcio. Gli autori dicono che il cambiamento climatico è il motore principale di questi disturbi, che non sono cresciuti nei periodi di stabilità climatica.
Lo studio stima inoltre che gli incendi boschivi danneggeranno maggiormente la penisola iberica, mentre i danni da coleotteri sarà più marcato nella fascia alpina, e l’erosione delle radici da parte del vento si farà sentire soprattutto nell’Europa centrale e occidentale.