La miniera d'oro di Porgera, della canadese Barrick, continua a inquinare i fiumi della regione. E ora inquina anche il clima di convivenza. Lo scorso aprile le forze di polizia hanno incendiato 300 abitazioni della comunità locale. Secondo la Akali Tange Association, la locale associazione per la difesa dei diritti umani, gli improvvisi disordini causati dalle forze di sicurezza sarebbero finalizzati a cacciar via i residenti per consentire l'allargamento delle operazioni della miniera d'oro, senza dover pagare compensazioni. E difatti la Barrick Gold’s ha richiesto l'espulsione degli abitanti, sostenendo che siano stanziati illegalmente, malgrado si tratti di famiglie che abitano nell'area da tre generazioni, e dedite all'artigianato e a piccola agricoltura di sussistenza.
Le abitazioni sono state date alle fiamme senza preavviso, e ai residenti non è stato neppure permesso di portare via i propri effetti personali. Le forze di polizia hanno malmenato o arrestato chiunque tentasse di protestare. Secondo la ATA, numerosi arrestati hanno riportato ferite.
Lo scorso anno il fondo pensioni norvegese ha disinvestito 230 milioni di dollari dalla Barrick Gold, proprio a causa delle violazioni dei diritti umani nella miniera di Porgera.