Il governo dell'Equador ha recentemente aperto la gara d'apppalto su 21 nuovi lotti da dedicare all'esplorazione petrolifera, su un totale di 3 milioni di ettari di foresta. Per decisione del presidente Correa la compagnia pubblica Petroamazonas é stata la prima a vincere l’appalto.

Studi scientifici dimostrano che la fauna e la flora che vivono nella regione sono piú abbondanti che in qualsiasi altra regione del mondo. L’estrazione petrolifera ha giá causato la deforestazione e l’inquinamento di vaste aree di foresta in Sudamerica, cosí come danni alle persone che vivono nelle aree petrolifere.

Per ben sette popoli indigeni, la foresta é il loro habitat e la base del loro sostentamento. Sono i propietari legali con documentazione ufficiale. Attraverso campagne pubblicitarie tendenziose, inganni e la corruzione, il governo e le compagnie petrolifere vogliono dividere le popolazioni per indebolire la loro opposizioen allo sfruttamento petrolifero.

Questo va contro la Costituzione dell’Equador che protegge il diritto di vivere in un ambiente sano, e viola i trattati internazionali, come il 169 della Organizzazione Internazionale del Lavoro. Nel giugno scorso la Corte Interamericana dei Diritti Umani ha sentenziato che lo Stato dell'Ecuador ha violato i diritti fonadmentali della popolazione indigena Sarayaku assegnando una concessione petrolifera nel loro territorio. Rettet den Regenwald propone di firmare una petizione al Presidente Correa.

 

 Al gverno dell'Ecuador

Signor Presidente Rafael Correa,

con grande preoccupazione abbiamo osservato i progetti del suo governo per la concessione di altri 21 nuovi lotti all’industria petrolifera nella foresta Amazzonica. La decisione colpisce un’area di foresta di 3 milioni di ettari, tra questi di foresta primaria ancora intatta. Negli ecosistemi colpiti si trova la maggior parte di biodiversitá vegetale e animale del mondo, cosí come certificano gli studi scientifici (vedere Global Conservation Significance of Ecuador's Yasuní National Park http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0008767).
Le concessioni pianificate si trovano in territori ancestrali di sette popolazioni indigene: Achuar, Andoas, Kichwa, Shiwiar, Shuar, Waorani y Sapara. Queste persone sono in maggioranza contro l’estrazione petrolifera in quanto minaccia il loro habitat e il sostentamento delle loro vite. Per questo chiediamo al governo:
Che blocchi i piani di espansione dell’estarzione petrolifera nella foresta Amazzonica nei territori indigeni.
Che rispetti le decisioni delle popolazioni indigenecontro l’estrazione petrolifera e rispetti doverosamente i loro diritti (vedere la decisione della CIDH nel caso Sarayaku, di giugno 2012).
Non proceda con strategie di comunicazione che confondono l’opinione pubblica con campagne pubblicitarie inngannevoli tipo “Ora il petrolio é vita” o “Il petrolio da la vita all’Amazzonia”. Non confonda la manipolazione dell’opinione degli indigeni con presunte consulte previe e soprattutto non frammenti la pace sociale e l’unitá degli abitanti ancestrali del territorio.
In alternativa a questo, protegga e conservi le aree di foresta per le prossime generazioni e appoggi lo sviluppo delle popolazioni indigene ina rmonia con la natura – come recita la nuova Costituzione equatoriana elaborata durante il suo primo mandato.
Distinti Saluti, 
Invia!

 

 

 

 

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