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Da tempo infatti gli attivisti si battevano contro il mega progetto, che a trasformato una potenziale area di verde pubblico a Torpignattara, Roma, in una spianata di cemento, abbattendo alberi e scavando in un’are vincolata e forse anche archeologica. La soprintendenza ha stranamente negato ai cittadini l’accesso ale relazioni archeologiche, ma gli attivisti hanno individuato durante i lavori quelli che sembrano resti di selciati e forse ipogei.
Dopo mesi di proteste, la camminata degli alberi ha simbolicamente portato i sigilli della Procura per due reati, art. 44 del Dpl 380701 e 323 c.p,). Il supermercato è chiuso, ma il danno ormai è fatto. Se qualcuno avesse dato retta per tempo agli attivisti, si sarebbe potuto evitarlo.