Un mese fa Ken ha mollato Barbie e noi l'abbiamo aiutato a denunciare il ruolo di Mattel nell'accelerazione della deforestazione in Indonesia. Nel rapporto pubblicato da Greenpeace, l'azienda produttrice della bionda più famosa del mondo era in compagnia di altre multinazionali come Hasbro, Lego e Disney. Tutte queste aziende, infatti, acquistano carta per il packaging dei propri prodotti dal più noto criminale forestale: APP (Asian Pulp and Paper).
Ma qualcosa si muove: la Lego ha annunciato formalmente una nuova politica per la produzione del proprio packaging e in particolare:
- Ha interrotto i propri rapporti commerciali con APP e tutte le aziende ad essa legate;
- Non prenderà in considerazione di riallacciare i rapporti commerciali con APP fino a quando quest'ultima non si impegnerà seriamente a proteggere le foreste indonesiane invece di convertirle in carta straccia. Lo stesso impegno viene richiesto all'azienda in termini di protezione della biodiversità e rispetto dei diritti delle popolazioni locali.
Ma non finisce qui. Lego si è impegnata ad assumere un ruolo di leadership nella sostenibilità del packaging riducendo drasticamente la quantità di carta per le proprie confezioni, massimizzando le percentuali di fibre riciclate e certificate FSC.
Ora gli ambientalisti aspettano risposte da altre imprese, come a Mattel, la Hasbro e la Disney. Che fin'ora non hanno fatto granché:
Mattel
Sembra che Barbie ha ammesso di avere un problema di deforestazione, ma ancora non ne è uscita. Nell'ultima dichiarazione della Mattel mancano dettagli e scadenze,
Hasbro:
Hasbro ha detto che stanno istruendo i suoi fornitori a cessare immediatamente l'uso di prodotti della APP, che è un buon primo passo. Ma ancora sono lontani dall'implementare una policy globale per evitare prodotti legati alla deforestazione. Si tengono la loro debole dichiarazione pubblicata nel 2010, che non è servita a evitare di incappare nei prodotti della APP.
Disney:
Forse sorprendentemente, la Disney non ha risposto affatto circa il proprio legame con la deforestazione. Nè circa le sue forniture di carta della APP o su progressi nella propria policy, considerata molto debole dagli ambientalisti.