Operazione rinvaso per gli studenti delle classi seconde della scuola media Leonardo Da Vinci di Cordenons, i quali hanno messo in pratica le loro conoscenze naturalistiche, reimpiantando un alberello da un vaso a un altro più grande. É la fase intermedia di un progetto dell'associazione Bioforest che, nel giro di cinque anni, ha dato modo ai ragazzi delle medie di rinverdire il territorio: in un'area delle risorgive di Cordenons sono stati piantati circa seicento alberi di specie autoctone, creando un vero e proprio bosco.
In prima, i ragazzi sono impegnati a seminare in appositi vasi le sementi di varie specie di alberi: l'ontano nero, la farnia, il frassino maggiore, il frassino minore (o orniello), il carpino bianco e l'acero campestre. In seconda, trasferiscono gli alberi appena spuntati in un contenitore più grande in modo che nell'estate la pianta possa crescere ed essere pronta per venire piantata nel terreno. La terza è l'anno in cui si mette a dimora l'albero, fonte principale di ossigeno sulla Terra.La lezione rientra nel progetto “Occhione”. Lino Centazzo, che ha coordinato l'attività, ha spiegato come rinvasare l'albero agli studenti nel laboratorio L'Occhione. Le diverse piante saranno custodite in uno spazio recitanto dedicato a questo progetto, nel giardino della scuola, dove per il primo anno sarà installato un sistema idrico a goccia. «Da quest'anno - ha spiegato Centazzo - le piante vengono bagnate col sistema a goccia, introducendo un metodo che si prefigge il minor spreco possibile d'acqua. In questo modo insegniamo ai ragazzi l'utilizzo parsimonioso di un elemento prezioso quale, appunto, l'acqua».Bioforest è un'associazione impegnata nella rigenerazione degli ambienti naturali ed è attiva a livello internazionale anche con un progetto in Ecuador per la rigenerazione della foresta Otonga, un'area verde ampia due mila ettari, acquisita dall'associazione. Il professor Giovanni Onore, che cura il coordinamento e lo sviluppo dell'operazione, entomologo, ordinario alla Pontificia università cattolica dell'Ecuador, con sede a Quito, ha relazionato agli studenti, raccontando loro lo scopo del progetto. Nell'occasione ha anche distribuito delle composizioni realizzate in avorio vegetale, un prodotto ricavato da una specie di palma autoctona. La generosità internazionale (sono stati raccolti fondi anche a Cordenons) ha consentito ad alcuni giovani ecuadoregni di proseguire gli studi in materie ambientali e naturalistiche.