I tagli alla protezione civile e alla prevenzione rischiano di creare una nuova ondata di incendi boschivi, minacciando gli animali selvatici. E' quanto sostiene la Lipu in un recente comunicato. "Dimezzare i fondi in un settore nevralgico per la sicurezza e la tutela del territorio come quello della protezione Civile è profondamente sbagliato e anche pericoloso, anche se occorre rivedere le regole d’ingaggio dei servizi privati antincendio" dichiara il presidente LIPU Fulvio Mamone Capria.
I continui tagli alla spesa pubblica incidono su Protezione Civile e operatori dell’antincendio (Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuoco) previsto dai provvedimenti del Governo.
Mentre decine di incendi divampano da giorni nel Paese, distruggendo ettari di bosco e macchia mediterranea, nonché gli animali che in essi vivono, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli annunciava due giorni fa l’effetto dei tagli ai fondi della Protezione Civile: dagli attuali 30 aerei impiegati per lo spegnimento dei roghi, l’anno prossimo, nel 2013, se ne potranno utilizzare solo 14.
"Chiediamo al Governo di ripensare la spending review per la Protezione Civile – dichiara il presidente LIPU - che rischia di consegnare il Paese nelle mani degli incendiari e degli speculatori che dai roghi non possono che trarne profitti a danno dell’ambiente e della collettività. Nonostante siano chiare le norme che vietato l’edificazione su terreni percorsi dal fuoco, non sempre la vigilanza consente di evitare abusi edilizi e devastazione del territorio, senza contare quei tantissimi casi di incendi causati da chi brucia per ottenere nuovi pascoli e terreni puliti o dalla disattenzione dei cittadini.