Le fiamme infuriano nei distretti di Kehmil, Zangli e Karnah, nel Kashmir settentrionale, divorando alberi e piante medicinali, e minacciando la sopravvivenza delle tribù indigene che vivono ai piedi delle zone colpite. Malgrado gli abitanti locali abbiano prontamente informato le autorità dell’espandersi delle fiamme, gli interventi sono stati blandi e gli incendi continuando ad espandersi. "Un paio di ufficiali forestali sono venuti a controllare il fuoco, ma senza la necessaria attrezzatura sono riusciti a fare ben poco. Sono necessari invece macchinari appropriati e manodopera specializzata, i funzionari non sono riusciti a controllare gli incendi, che infuriano senza tregua," ha spiegato Mohammad Anwar, uno dei residenti, allaa stampa locale.
Secondo i residenti della zona una ben organizzata di contrabbandieri è attiva nella regione, e le foreste sarebbero state intenzionalmente date alle fiamme, con la complicità degli stessi funzionari forestali che avrebbero bruciato i ceppi degli alberi abbattuti dai contrabbandieri.
Secondo un ufficiale forestale, che ha chiesto di restare anonimo, gli incendi sarebbero invece causati dalle forze di sicurezza che pattugliano le foreste per controllare gruppi ribelli, e che bruciano arbusti per riscaldarsi, o che gettano mozziconi accesi di sigarette.