La presenza dell’uomo ha profondamente alterato le condizioni delle foreste nel nord degli Stati Uniti settentrionali. é quanto sostiene uno studio pubblicato dalla rivista journal Forest Science ed è parte del progetto Northern Forest Futures,
il rapporto descrive i principali fattori antropici che alterano radicalmente le condizioni delle foreste e della gestione nel nord degli Stati Uniti, e prevede gli impatti nei prossimi 50 anni nella regione che si estende su venti stati, dal Maine al Minnesota e dal Missouri a Maryland.
Alle foreste settentrionali manca diversificazione nelle, e gli alberi invecchiano tutti in contemporanea senza una rigenerazione continua. Quasi il 60 per cento dei terreni forestali settentrionale è raggruppato in classi di età che spaziano dai 40 agli 80 anni; foreste giovani (età 20 anni o meno) sono solo l'8 per cento di tutte le foreste della regione; e le foreste più antiche di 100 anni si riducono al 5 per cento delle foreste.
Le foreste sono in progressiva riduzione di fronte all’avanzata dell’urbanizzazione. La popolazione nelle città della regione crescerà di 27 milioni nel corso dei prossimi 50 anni, richiedendo cinque milioni di ettari di terreni.
Le specie invasive alterano la densità della foresta, la biodiversità e le sue funzioni. Le foreste degli Stati Uniti del Nord hanno il triste primato negli insetti invasivi, frutto di tre secoli di commercio del legname.