Le piante e gli animali che le abitano le foreste non conoscono i confini politici, ma massicci montuosi, fiumi, fasce climatiche. La geopolitica invece distribuisce confini, che possono avere un impatto profondo sugli ecosistemi. E' il caso di Bialowieza, un'antica foresta vergine situata lungo il confine tra la Bielorussia e la Polonia, 70 chilometri a nord di Brest. Assieme alle foreste primarie di Russia e Scandinavia, e i frammenti dei Carpazi sudoccidentali, la foresta di Bialowieza è uno degli ultimi paesaggi forestali intatti d'Europa.
Conosciuta anche col nome di Belovezskaja Pusca in Bielorussia e Puszcza Bialowieska in Polonia, la Foresta di Bialowieza si estende su oltre15.000 ettari, e ospita bisonti, lupi e linci, oltre a 3000 specie di funghi, 178 di uccelli e 58 diversi mammiferi. Dal 1979 è Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO e Riserva della biosfera, anche in virtù degli 800 esemplari di bisonte europeo selvatico.
a foresta di Bialowieza è ora tagliata in due da un confine politico tra Polonia e Biolorussia. La prima fa parte dell'Unione Europea. Come riporta Terranauta (http://www.terranauta.it/a1573/pianeta_gaia/l_ultima_foresta_primaria_europea.html
), è stata costruita una recinzione di anti-immigrazione, che impedisce alla fauna di sconfinare verso l'extracomunitaria Bielorussia.
E non è tutto: mentre il Ministero dell'Ambiente polacco ha previsto un allargamento dell'area protetta, predisponendo appositi finanziamenti, gli abitanti del distretto di Bialowieza, una delle regioni più povere, temono di perdere gran parte dei propri proventi. Intanto la foresta è sempre più minacciata dall'aumento delle temperature globali. "La temperatura annuale media è salita di 0.8 C negli ultimi 50 anni. Questo è molto per una foresta primaria", sostiene Elzbieta Malzahn dell'Istituto di Ricerca Forestale. "C'è meno pioggia in estate, gli inverni sono più miti e finiscono più presto, incitando la vegetazione a svilupparsi sempre in anticipo".