Il nuovo governo del Myanmar, guidato dalla leader democratica Aung San Suu Kyi  ha vietato il taglio industriale delle foreste. Le ricche foreste del Myanmar sono tra le ultime della regione, oltre a rappresentare una delle più preziosi risorse del paese, ma negli anni scorsi sono state abbattute massicciamente per finanziare la dittatura militare che ha controllato il paese per quasi mezzo secolo. Tra il 1990 e il 2010, la copertura forestale del paese è passata dal 58 al 47 per cento del paese.
 
Nell'aprile 2014, il Myanmar ha vietato l'esportazione di tronchi grezzi per rallentare la deforestazione e aumentare la lavorazione nel paese. produzione.

Nonostante il divieto, la deforestazione illegale ha continuato prosperare nel nord-est del paese, dove legnami di pregio come teak e palissandro vengono contrabbandati con la Cina.

"Abbiamo ridotto l'estrazione del legname, e ora abbiamo deciso di interrompere del tutto abbattimento di alberi con finalità commerciale”, ha dichiarato alla Reuter John Ba Swe, del Ministero delle risorse naturali e della protezione dell ambiente. "Questa misura riguarda il teak e tutti gli altri legni duri del paese", ha aggiunto.

La principale compagnia del legno è a Myanmar Timber Enterprise (MTE), di proprietà dello Stato, che a sua volta subappalta le operazioni forestali a una miriade di aziende private.
Secondo l’Environmental Investigation Agency, la MTE prelievi legname in quantità non sostenibili, e viola le norme sui diametri minimi dei tronchi. 
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