Il Ghana ospita uno dei maggiori tesori naturali dell’Africa Occidentale. I suoi habitat spaziano dalle foreste pluviali, con felci alte fino a otto metri, alle zone umide e agli ecosistemi fluviali. Un mosaico di ambienti che i ospitano numerose specie rare. La foresta di Atiwa è stata posta sotto protezione grazie alla sua straordinaria biodiversità, che si estende su 260 chilometri quadrati. La sua disgrazia è il suolo ricco di bauxite, che attira l’interesse delle compagnie minerarie. E ora il governo vuole promuovere lo sfruttamento minerario.

 

“Le nostre foreste saranno vendute al miglior offerente e si riempiranno di miniere - denuncia Daryl Bosu della associazione A Rocha Ghana – senza alcun rispetto per le risorse naturali di incalcolabile valore, dalle cui dipende la nostra vita”. La foresta di Atiwa infatti fornisce acqua dolce a oltre cinque milioni di persone. Le comunità forestali vi trovano cibo, medicine, il materiale per costruire capanne e fabbricare indumenti. La foresta inoltre è il miglior riparo da inondazioni e siccità.
Negli ultimi anni, compagnie minerarie internazionali hanno ottenuto licenze per esplorare il sottosuolo. “I negoziati non sono stati fatti alla luce del sole” osserva Daryl Bosu, esprimendo il timore che governo ghanese voglia mettere la popolazione di fronte al fatto compiuto. Non è la prima volta che l'industria mineraria minaccia le foreste di questo paese.

A Rocha Ghana si è associata ad altri gruppi formando una Coalizione Anti Mineraria (Coalition for NGOs Against Mining in Atiwa, CONAMA). La coalizione fa appello al governo del Ghana per la protezione della foresta di Atiwa in modo efficace e conforme al pericolo minerario e chiede la sua conversione in parco nazionale. Rainforest Rescue propone una petizione per proteggere la foresta di Atiwa

 

 

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