Mentre tutti i governi del mondo fanno a gara per ottenere dall’Unesco il prestigioso titolo di aree “patrimonio mondiale dell’Umanità”, il governo australiano ha deciso di rinunciarvi, o lamento di chiedere una riduzione, per soddisfare la fazione più estremista dell’industria del legno. Malgrado l'opposizione degli ambientalisti, del governo della Tasmania della stessa industria forestale, il Ministero dell’Agricoltura ha annunciato che il governo consegnerà una proposta al comitato Unesco per il patrimonio mondiale chiedendo una modifica dei confini che escluderà circa 74.000 ettari dall’area.
La creazione della riserva Unesco è parte di un accordo tra gruppi ambientalisti, industria del legno e governo della Tasmania, e la nuova decisione rischia di riaprire un annoso conflitto.
"L'apertura di queste magnifiche foreste al taglio industriale è come abbattere le piramidi per fabbricare ghiaia”, ha commentato Nick McKim, leader dei Verdi della Tasmania.
"Proprio quando Tasmania cominciava a superare i vecchi conflitti del passato , gli estremisti liberali stanno cercando di riportarci indietro, a costo di distruggere l'industria forestale e danneggiare la reputazione dell'Australia nel mondo”.
Anche il ministro dell'ambiente della Tasmania Brian Wightman ha criticato la decisione, che minaccia di portare discredito sull’Australia. "L'accordo sulle foreste della Tasmania ha aperto la strada a uno sviluppo di lungo periodo per l’industria forestale. I partiti liberali federali sembrano deciso a farci tornare indietro, e minacciano di far perdere ai nostri prodotti i mercati mondiali”.