Un gruppo di associazioni ambientaliste indonesiane ha pubblicato oggi un rapporto che mette in luce l'oscura struttura del gigante cartario Asia Pup & Paper  APP). Questa complesso groviglio di imprese e controllate, spesso collocate in paradisi fiscali, è stato utilizzato dalla APP per negare la propria responsabilità nel caso di deforestazione recentemente sollevato da Greenpeace, che ha portato l'associazione a interrompere ogni collaborazione con la cartiera.


La APP ha un passato di massiccia deforestazione e violazioni sistematiche dei diritti delle comunità locali. Nel 2013 la APP si era impegnata a fermare la deforestazione e porre rimedio ai suoi impatti. Ma i conflitti sociali non sono ancora stati risolti, le emissioni di CO2 delle piantagioni nelle torbiere sono peggiorate, così come il rischio di incendi forestali, e persino la deforestazione non sembra essere stata davvero fermata, coperta dalla oscura struttura di decine di consociate.

Il nuovo rapporto “Removing the corporate mask” (togliere la maschera aziendale) è il frutto di una lunga e approfondita indagine, e rivela l'intera strutture di controllo proprietario diretto e indiretto, su trentatré piantagioni che riforniscono di cellulosa la APP, e che controllano 2,6 milioni di ettari di concessioni - e  che la APP dichiara essere in gran parte indipendenti. Della “rete” fanno parte anche due nuovi potenziali fornitori, anch’essi dichiarati come indipendenti.

La struttura è una costruzione complessa, comprendente decine di aziende situate in Indonesia, Malesia, Singapore, Giappone, Paesi Bassi e diversi paradisi fiscali. E spesso controllate da dipendenti o ex dipendenti.

Senza fare chiarezza sulla proprietà e il controllo di APP su decine di aziende forestali in tutta l'Indonesia, è impossibile valutare i suoi eventuali progressi verso la fine della deforestazione. La trasparenza è cruciale.
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