Il 14 novembre una nuova unità speciale "anti-terrorismo" della polizia cilena nota come Comando Jungla ha fatto irruzione nella comunità indigena mapuche di Temukuikui, nella regione dell'Araucanía, a circa 370 miglia a sud di Santiago. La polizia sostiene di aver organizzato una operazione contro un furto di auto. All’operazione partecipavano centinaia di agenti e diversi elicotteri. Alla fine dell’irruzione, Camilo Marcelo Catrillanca Marín è stato trovato morto. Secondo lo stesso rapporto della polizia, Catrillanca  è stato colpito alla testa mentre si guida un trattore. Dopo la morte di Catrillanca, il quindicenne che era al suo fianco è stato arrestato (illegalmente, come stabilito dalla magistratura) e picchiato duramente dalla polizia durante la detenzione.


La morte di Catrillanca è solo l’ultimo atto di una serie di azioni della polizia cilena in difesa dell'industria forestale e cartaria e che sfrutta le risorse naturali del Cile meridionale. Le grandi aziende, prima fra tutto Celulosa Arauco, sostengono di aver acquistato legalmente ampi tratti di terra in questa parte del paese. Ma prima di essere acquistate quelle terre erano state sequestrate dalla dittatura di Pinochet ai legittimi proprietari: le comunità indigene.

Inoltre, le comunità indigene si battono da anni contro gli impatti ambientali delle attività di disboscamento. Tra gli altri effetti, l’utilizzo massiccio di pesticidi che avvelenano il bestiame e lo colture locali.

Le compagnie forestali hanno assoldato proprie guardie di sicurezza, ma negli ultimi anni i Carabineros de Chile, le forze di polizia nazionali, sono entrate in campo per proteggere le compagnie forestali.

Il giornalista Francisco Marín ha scritto: "L'omicidio di Catrillanca è solo l’ultimo caso di una serie di simili fatti, durante i quali i carabineiros hanno ucciso  Mapuche disarmati, come nel caso di Alex Lemún Saavedra (2002), di Matías Catrileo Quezada (2008) e di Jaime Mendoza Collío (2009) . Anche quando gli imicidi sono stati provati in tribunale, sono false, i responsabili sono stati condannati a pene irrisorie"
https://www.redpepper.org.uk/killing-of-indigenous-activist-in-chile-provokes-widespread-protests/
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Secondo il giornale indigeno Berkeley, dal 2001 ad oggi 14 attivisti mapuche son stati uccisi, senza contare Catrillanca.

L'anno scorsoi 40 bambini Mapuche sono stati maltrattati dalla polizia, tra cui ferite da arma da fuoco.

A peggiorare le cose, lo stato cileno negli ultimi due decenni ha approvato leggi antiterrorismo (in particolare la legge 18.314) utilizzate in realtà contro la dissidenza e le proteste dei mapuche, tanto che le Nazioni Unite hanno condannato l'uso della legge antiterrorismo contro i mapuche. Ma gli interessi delle compagnie cartarie vengono prima. Anche dell’ONU. 

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