La Papua Nuova Guinea, una delle nazioni più ricche di foreste, non è ancora pronta per il progetto dell'Onu volto a finanziare la protezione delle foreste per limitare le emissioni di gas serra. Il paese è stato da più parti accusato di una gestione autoritaria e corrotta dei crediti di carbonio. Per questa ragione Greenpeace ha consegnato la motosega d'oro alla delegazione papuana, in occasione del vertice sulla Biodiversità che si tiene a Nagoya, in Giappone.
Tempo fa lo stesso governatore della regione delle Eastern Highlands Malcolm Kela-Smith, aveva accusato l'Office of Climate Change and Carbon Trading (OCCCT), l'agenzia governativa incaricata di gestire l'esclusiva sui crediti di carbonio, di essere "illegale, costituita senza tenere conto dei mandati in vigore". Secondo il governatore infatti, l'agenzia è stata creata senza tenere conto dei diritti dei proprietari della risorsa (le tribù indigene, secondo la costituzione del paese), dei governi locali, delle amministrazioni provinciali e distrettuali e dello stesso Parlamento, oltre a violare diverse disposizioni in vigore. Di conseguenza, Kela-Smith ha invitato i governi provinciali e e le comunità locali a non sottoscrivere alcun accordo con tale entità.
"C'è poco interesse internazionale nel finanziare progetti REDD in Papua Nuova Guinea, a causa degli alti livelli di corruzione, degli scandali dei cowboy del carbonio e della mancanza di leadership politica - sostiene Greenpeace - La Papua Nuova Guinea non è ancora pronta per il finanziamento di progetti REDD,"
La Papua Nuova Guinea si è impegnata a ridurre le emissioni di circa il 30 per cento entro il 2030, ha detto Greenpeace, ma ha destinato al taglio una buona parte delle proprie foreste, lasciandone intatto appena il 55 per cento.
"Ci duole che Greenpeace diriga i suoi sforzi in un rapporto bello ma superficiale, piuttosto che cercare di risolvere i problemi insieme con le amministrazioni interessate, le associazioni e partner di sviluppo - ha detto un portavoce del governo - La Papua Nuova Guinea, assieme alla provincia indonesiana di Papua, ospita la terza foresta pluviale del mondo, dopo l'Amazzonia e le foreste del Congo ". Ma la Papua Nuova Guinea è al secondo posto e al mondo quanto a emissioni nazionali di gas serra derivanti dal cambiamento di uso del territorio, ossia da deforestazione, fa notare Greenpeace.