Lo scorso 25 novembre il Parlamento australiano ha approvato il piano nazionale sulle emissioni. In realtà il piano dovrebbe chiamarsi in modo diverso, dato che non prevede alcuna riduzione. Infatti la quasi totalità delle emissioni conteggiate, verrà da programmi di sostegno alla protezione delle foreste nel Kalimantan.


Lo denunciano Friends of the Earth e l'associazione indonesiana Wahli con il rapporto What a Scam! (che truffa!). Il governo australiano è stato tra i più entusiastici promotori della commercializzazione dei crediti di carbonio, soprattutto nel caso della protezione delle foreste. Il rapporto pubblicato da Friends of the Earth e dall'associazione indonesiana Walhi, mette a nudo il trucco australiano: acquistare crediti di carbonio da progetti di protezione delle foreste, è molto più economico che sviluppare tecnologie pulite.
L'agenzia australiana AusAid ha già iniziato a esplorare la fattibilità del progetto "Kalimantan Forests and Climate Project" che dovrebbe assicurare all'Australia il via libera alle emissioni di gas serra.

Insomma, il sistema è semplice: nessuna riduzione delle emissioni, un bel nulla impaccato con cura nel verde delle foreste del Kalimantan. Il progetto australiano si basa sulla completa commercializzazione dei crediti forestali, in modo di consentire alla propria industria di esternalizzare la riduzione delle emissioni. Molti avanzano dubbi sulla reale entità delle emissioni evitate grazie al progetto, che tra l'altro non prevede alcuna norma per il rispetto dei diritti indigeni, in chiara violazione della Dichiarazione Onu dei Diritti Indigeni, firmata dall'Australia nell'aprile 2009. Inoltre il progetto non è che una riconversione degli aiuti allo sviluppo, mentre l'Onu prevede si tratti di risorse aggiuntive. Allo stesso modo, l'Onu prevede che la riduzione di emissioni ottenuta proteggendo le forese si affianchi a misure di riduzione nei singoli paesi, e non invece una completa sostituzione.

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