Da quando nel 1998 la Cina ha vietato la deforestazione e avviato una politica di preservazione delle proprie foreste, la sua economia in rapida espansione è affacciata al continente africano a caccia di legname. E’ il caso del Mozambico, dove l’attività forestale è rapidamente cresciuta alimentata dalla domanda cinese di legname.
"La domanda di legname della Cina è drasticamente cresciuta negli ultimi 20 anni, ed oggi oltre l'80 per cento delle esportazioni di legname mozambicano sono destinate alla Cina", sostengono gli autori di uno studio sul settore forestale nella provincia di Cabo Delgado, condotto dal Centro Internazionale per la ricerca Forestale ( CIFOR ). Gli operatori cinesi acquistano prevalentemente legno di Jambire, molto per fabbricare mobili in stile antico, un articolo molto popolare sul mercato cinese.
Mentre il settore forestale del Mozambico si specializzava nella fornitura di legname per questa particolare nicchia, le autorità mozambicane nel 2007 hanno vietato l'esportazione di tronchi grezzi, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di un’industrial ovale di prima lavorazione, e creare posti di lavoro nelle segherie del paese.
I ricercatori hanno rilevato che gli importatori cinesi preferiscono acquistare tronchi grezzi , che sono più facili da intagliare nello stile tradizionale. “La lavorazione del legno in Mozambico non soddisfa la domanda cinese, a causa della mancanza delle competenze necessarie per produrre questi mobili ", sostengono i ricercatori .
" Il divieto di esportazione di tronchi sembra essere stato approvato senza la una sufficiente indagine preventiva, e il risultato è che il valore delle esportazioni del Mozambico è” calato” spiega Sigrid Ekman , autore della pubblicazione .
Un’altra conseguenza non prevista del bando, è che questo ha incoraggiato l’esportazione illegale di legname di qualità, attività che risulta essere assai redditizia.
Secondo le stime dello studio, un container di tronchi grezzi esportati illegalmente dalle foreste del Mozambico, frutta molto più profitto di un container di segati, anche considerando le spese per il trasporto e per le dovute tangenti.
Negli ultimi anni , il governo del Mozambico ha promosso agevolazioni per attirare gli investitori nel settore forestale. Secondo le statistiche studiate dal team di scienziati, imprese cinesi controllano nove concessioni su 30 attive nella provincia. Si tratta di concessioni a lungo termine, titoli di taglio su larga scala concessi alle aziende che presentano piani dettagliati di gestione forestale, mentre le licenze breve termine sono riservate ai cittadini del Mozambico. Secondo lo studio cresce l’illegalità delle concessioni controllate dai cinesi, che tendono sempre più spesso ad operare senza piani di gestione: mentre nel 2007 il 64 per cento degli operatori irregolari era mozambicano, due anni dopo la maggioranza era cinese (41 per cento delle irregolarità). Praticamente, un operatore su tre lavora senza le autorizzazioni previste dalla legge.
Nel frattempo i tronchi mozambicani importati in Cina superano di tre o cinque volte (a seconda delle stime) quelli ufficialmente abbattuti secondo le autorità del Mozambico. Secondo lo studio, la scarsa applicazione della legge e gli alti livelli di corruzione aprono la strada all’esportazione illegale.