In Amazzonia negli ultimi 10 anni è stata scoperta una nuova specie ogni tre giorni. Questoo il panorama del rapporto del Wwf Amazzonia viva. Il rapporto mette in luce la straordinaria ricchezza di specie di quest'area e ne indica le minacce. Un'enorme biodiversità che conta su ben 1200 specie nuove scoperte e descritte in appena 10 anni (tra il 1999 e il 2009): praticamente una nuova specie ogni tre giorni (prendendo in considerazione solo le piante superiri e i vertebrati - mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci ) con il record di scoperte diviso tra Brasile, Perù e Ecuador.
Nel rapporto è possibile trovare l'elenco delle 637 piante, dei 257 pesci, dei 216 anfibi, dei 55 rettili e dei 39 mammiferi (tra cui 6 nuove scimmie tra cui la Mico acariensis scoperta nel 2000). Poi, ancora la nuova specie di anaconda, il delfino rosa boliviano del Rio delle Amazzoni - specie in via di estinzione - la nuova specie di pesce gatto cieco dal colore rosso brillante che vive nelle acque sotterranee, e poi diversi pappagalli e altre specie di uccelli.
A dominare su tutti sono però gli invertebrati (soprattutto i ragni) che da soli rappresentano il 90% degli animali con 50.000 specie diverse in appena 2,5 km quadrati di foresta tropicale. Eppure negli ultimi 50 anni l'uomo ha causato la distruzione di almeno il 17% della foresta pluviale amazzonica, un'area pari a due volte la Spagna. L'Amazzonia, nel solo brasile, fornisce risorse a oltre 30 milioni di persone.
A livello globale la regione svolge un'importante funzione nella regolazione del clima, sequestrando tra i 90 e i 140 miliardi di tonnellate di carbonio.