Le foreste millenarie sono ormai agli sgoccioli, ma una nuova dicerca scientifica dimostra quanto siano importanti per la conservazione della biofiversità. Lo rivela un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Nature. La ricerca, guodata da Luca Gibson della National University di Singapore, e Lee Ming Tien della University of California, ha esaminato 138 studi scientifici in 28 paesi tropicali. Il risultato è l'eccezionali diversità nella ricchezza di specie fra le foreste sostanzialmente incontaminate e le foreste che hanno visto attività umane su scala industriale.


Le minacce apportate dall'uomo alla struttura dei suoli minacciano sempre più la biodiversità, in particolare nelle foreste tropicali dove sia la diversità delle specie e la pressione umana sugli ambienti naturali sono più alte. La rapida conversione delle foreste tropicali in piantagioni, il loro abbattimento per la produzione di legname e di altri similari processi industriali hanno portato a conseguenze potenzialmente disastrose per biodiversità tropicale. Sono ormai poche le foreste tropicali ancora indisturbate, mentre si espandono quelle degradate da incendi  e sovrasfruttamento, rapidamente trasformate in foreste secondarie o piantagioni.

Lo studio fornisce una valutazione globale dell'impatto del disturbo e conversione dei terreni sulla biodiversità nelle foreste tropicali con una meta-analisi di 138 studi. Il team di scienziati ha analizzato 2.220 confronti a coppie di valori di biodiversità nelle foreste primarie (con poco o nessun disturbo causato dall'uomo) e foreste disturbate. Il risultato è che i valori della biodiversità sono sostanzialmente inferiori nelle foreste degradate, ma che questa varia notevolmente in base alla regione geografica, al gruppo tassonomico ed ecologico, al tipo metrico e al disturbo verificatosi.
Lo studio conferma come la maggior parte delle forme di degrado delle foreste ha un impatto negativo sulla biodiversità, soprattutto ai tropici . I risultati indicano chiaramente che quando si parla di preservare la biodiversità tropicale, non vi è alcun sostituto alle foreste primarie.

 

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