E' il risultato di cinque anni di studi, il rapporto pubblicato dalla Wildlife Conservation Society (WCS) che presenta un inventario dei primati del paese africano dove le scimmie sono più numerose, la Tanzania, e presenta una roadmap per la protezione delle 27 specie. Lo studio combina la presenza degli habitat di questi animai con la classificazione del livello di rischio cui è sottoposta la specie, sulla base della Lista Rossa dell'IUCN. In questo modo gli autori hanno potuto identificare una rete di aree da proteggere con priorità assoluta, per la conservazione dei primati.
Un terzo delle specie di primati della Tanzania vivono solo in questo paese. Secondo lo studio, la specie più vulnerabile è il kipunji, specie scoperta dalla WCS sul Monte Rungwe nel 2003. Un'altra specie estremamente vulnerabile è il Colobo rosso di Zanzibar. Le specie più comuni includono i babbuini, il Colombo bianco e nero e diversi cercopitechi.
Lo studio rivelato più di 60 aree critiche per i primati tra cui parchi nazionali, riserve di caccia, riserve forestali, aree di conservazione, e paesaggi ancora non protetti. Tra queste però, appena nove aree assicurano un adeguato livello di protezione: sei parchi nazionali (Kilimanjaro, Kitulo, Mahale, Saadani, Udzungwa e Jozani-Chwaka Bay), una riserva naturale (Kilombero) e due riserve forestali (Minziro e Mgambo), per un totale di 8.679 chilometri.
Tanzania è ampiamente considerato il più importante paese dell'Africa continentale in materia di diversità biologica e di specie uniche, dato che ospita la montagna più alta del continente, i laghi più profondi e due paesaggi unici come blocco il Afromontano orientale e dell'Albertine Rift.
Purtroppo, la Tanzania ha il secondo tasso di deforestazione dell'Africa sub-sahariana, nonostante i notevoli investimenti conservazione e vaste aree formalmente protette.